Il gigayacht in Italia, dagli emiri ai signori inglesi sul “Kaos 110 metri” a Castellammare di Stabia – .

Il gigayacht in Italia, dagli emiri ai signori inglesi sul “Kaos 110 metri” a Castellammare di Stabia – .
Il gigayacht in Italia, dagli emiri ai signori inglesi sul “Kaos 110 metri” a Castellammare di Stabia – .

CASTELLAMMARE DI STABIA – È il più grande gigayacht costruito nei Paesi Bassi da Oceanco, con 110 metri di lunghezza e oltre 14 metri di larghezza: è Kaos e può ospitare un massimo di trenta ospiti. IL yacht privato è arrivato questa mattina al Porto Principale di Stabia, attracco per mega e gigayacht Castellammare di Stabia che anche quest’anno sta registrando un boom di visite. Ad aprile i primi arrivi, tra cui il 90 metri Wheels, che in inverno avevo scelto per il refitting del cantiere napoletano Palumbo.

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«Il Golfo di Napoli è all’avanguardia in molti settori e in quello della nautica in particolare – commenta Giuseppe Di Salvo, presidente di Stabia Main Port – Il nostro porto si inserisce positivamente in questo contesto, dato che è l’unico scalo per gigayacht nel Mezzogiorno Italia. Il record finora registrato per la lunghezza delle navi ormeggiate è di 123 metri, ma l’azienda fondata dalla famiglia di imprenditori stabiesi Esposito e dal gruppo Luise punta a raggiungere i 180 metri”. I dati registrati negli ultimi anni da Stabia Main Port sono significativi: solo nel 2023 sono stati registrati complessivamente 620 posti barca. «L’attracco di grandi navi, con ospiti a bordo e tanti membri dell’equipaggio in visita a Castellammare di Stabia, con grandi ricadute occupazionali dirette e indirette, in città e nel circondario – prosegue Di Salvo – Basti pensare che siamo solo all’8 giugno e siamo sono già in overbooking da oggi e per i prossimi giorni.” Ospiti di grande prestigio internazionale, dalle famiglie di emiri ai lord inglesi. Ieri sera, da quanto riferiscono i responsabili dell’aeroporto di Stabia, sulla banchina era presente lo stilista Giorgio Armani. Sempre ieri è arrivato il 73 metri Odessa II.

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Il Messaggero

 
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