avvertimenti a Solvay, stop (per ora) alla produzione di cC604 – .

ALESSANDRIA – Due avvertimenti a Solvay, interrompere la produzione (per ora) del cC604. Il provvedimento provinciale emesso venerdì pomeriggio, dopo la prima dietrofront sul divieto di scarico nel fiume Bormida.

L’intervento dell’Istituzione

A poco più di 48 ore dalla decisione di togliere il divieto di scarichi nel fiume Bormidala Provincia ha emesso due provvedimenti notificandoli alla multinazionale belga che riguardano sia i terreni che i rifiuti.

Solvay – secondo quanto si legge nei documenti – deve sospendere immediatamente la produzione e l’utilizzo di cC6O4 in tutto lo stabilimento e rispettare i requisiti stabiliti nell’autorizzazione.

Entro 30 giorni dovrai inviare a calendario delle indagini finalizzato a rilevare la presenza di cC6O4; trasmettere un piano di interventi e controlli esteso a tutte le aree dello stabilimento coinvolte nella produzione e utilizzo di cC6O4 volto ad individuare eventuali problematiche presenti nei vari reparti coinvolti. La Provincia vuole anche sapere come l’azienda intende agire per porre rimedio alla situazione.

Tale programma dovrà essere approvato dall’ente provinciale, che deciderà, però, dopo aver acquisito pareri e contributi tecnici dell’ARPA, del Comune e dell’ASL.

Quando verrà riavviata la produzione dei PFAS in questione?

La produzione di cC6O4, secondo questo provvedimento, potrà essere riavviata solo dopo l’attuazione di tutti gli interventi che gli organismi valideranno.

Ma la Provincia ricorda anche l’ Consorzio per il trattamento degli effluenti Polo chimico (quindi della società) nel rispetto dei requisiti stabiliti dall’Aja. L’avvertimento, scrive la Provincia, riguarda il superamento del valore limite di scarico P4 per cC6O4.

Più semplicemente, l’autorizzazione integrata ambientale è stata concessa a Solvay a condizione che l’impianto non presentasse perdite. E tale imposizione vale anche per la successiva autorizzazione all’incremento della produzione di c6O4 rilasciata nel 2021.

“Indagine urgente”

La Provincia scrive infine che sono stati rilevati problemi sia di carattere impiantistico che gestionale in quanto l’Arpa, in una relazione del 6 giugno, ha sostenuto che la situazione farebbe pensare ad una distribuzione spaziale dei contaminanti non del tutto coerente con le uniche criticità riscontrate sul reattore E (segnalato dalla società che lo aveva spento in via precauzionale dopo aver rilevato quantità anomale di cC6O4 nelle falde acquifere).

Ma Arpa avrebbe evidenziato anche la presenza dell’ alte concentrazioni di altri Pfa (Pfoa e ADV): ​​“Tali concentrazioni – si legge nei documenti – non possono ragionevolmente essere correlate all’evento del reattore E, sono sintomo di una situazione che necessita di urgenti ulteriori accertamenti”.

 
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