Accusato di tentata estorsione per il terreno su cui è sorto il Mater Olbia, l’imprenditore di Codrongianos, Alessandro Marino è stato condannato a due anni di prigione. Pier Luigi Bardanzellu, presentato come socio, è stato assolto “per non aver commesso il fatto”. La sentenza è stata emessa nel pomeriggio dal giudice del Tribunale di Tempio Caterina Interlandi.
Come si ricorderà, Marini rivendicava la proprietà del terreno e aveva tentato di negoziare entrando nella trattativa tra i proprietari di Mater Olbia e Monte Tabor, sostenendo di aver acquistato dal pastore i diritti di usucapione Luigi Mulas al quale don Verzè aveva affidato il controllo del vasto appezzamento di terreno in località “Chentu accas” dove, appunto, sorgeva il San Raffaele.
Marini è stato poi accusato di tentata estorsione ai danni dell’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannellidal Proprietà Sanitarie e di Ricerca della Sardegna srl, titolare della Mater Olbia, e dell’amministrazione giudiziaria della Fondazione Monte Tabor (già San Raffaele). L’azione di Marini, a seguito della denuncia presentata dall’allora sindaco Gianni Giovannelli, fu bloccata dalla Procura.
Il tribunale ha accolto le tesi delle parti civili rappresentate dagli avvocati Angelo Merliniper le Strutture Sanitarie e di Ricerca della Sardegna, e Agostino Marrasper la Fondazione Monte Tabor.