La Regione Emilia-Romagna diventa membro del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – .

La Regione Emilia-Romagna diventa membro del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – .
La Regione Emilia-Romagna diventa membro del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – .

La Regione Emilia-Romagna entra a far parte della Fondazione che gestisce il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. L’Assemblea Legislativa ha approvato il disegno di legge della Giunta che prevede la partecipazione diretta della Regione alla Fondazione Faenza. Il provvedimento prevede che, a partire da quest’anno, la Regione entrerà a far parte della Fondazione con risorse pari a 100mila euro per il biennio 2024-2025. Poi, nel 2026, verranno stanziati altri 50.000 euro, mentre dopo il 2026 il contributo annuale sarà stabilito dai bilanci di ogni singolo anno.

“Stiamo approvando una legge molto importante per il nostro territorio, un disegno di legge ben costruito e ben eseguito che valorizza un museo che è patrimonio dell’intera regione. Ho avviato un confronto con il nuovo direttore della Fondazione affinché si possa dare seguito ai contenuti della legge”, spiega il relatore di maggioranza Manuela Rontini (Pd) per cui “”per il Museo di Faenza la Regione segue quanto già fatto per il Meis e la Cineteca di Bologna: questo disegno di legge valorizza una realtà importante come la Fondazione e conferma il legame tra la Regione e il territorio faentino su un tema come come quello della cultura, ben rappresentato dal Museo della Ceramica, unico al mondo. Oggi è un bel risultato poter portare a termine la legge che consente alla Regione di aderire alla Fondazione che gestisce il Museo della ceramica: Faenza è la ceramica, la ceramica è Faenza, l’impegno della Regione va nella giusta direzione”.

«Questa è una legge importante, anche se sarebbe stato meglio approvarla anni fa e occorre che l’Emilia-Romagna ci metta più risorse. Ma meglio tardi che mai: ora bisogna estendere la collaborazione anche con il governo, con il Ministero della Cultura in primis: abbiamo presentato un ordine del giorno in questo senso che l’Assemblea ha approvato. Faenza ha un museo molto bello che deve essere sempre più valorizzato”, spiega il relatore di minoranza Andrea Liverani (Lega).

“La nostra Regione è la regione della ceramica, la ceramica unisce l’Emilia-Romagna: quella industriale a Sassuolo, quella artistica a Faenza. È bene valorizzare questo settore”, spiega Luca Cuoghi (Fdi).

A sostegno dell’importanza della scelta della Regione, l’assessore alla Cultura Mauro Felicori ha citato la storia e l’attività della Fondazione e le proprie: “La Regione – ha spiegato l’assessore – non vuole gestire centralmente il territorio, intende anzi porsi al servizio di realtà importanti come quella faentina: l’Emilia – La Romagna si sta già muovendo a livello internazionale, vorremmo che anche Faenza ne traesse beneficio. Faenza è il nome della ceramica, vorremmo che i risultati di questa legge fossero il frutto del lavoro di tutta l’Assemblea Legislativa”.

Il Museo di Faenza è la più grande raccolta di arte ceramica del mondo, con opere italiane che coprono un arco di tempo che va dal Medioevo all’Ottocento, mentre ospita antichi manufatti provenienti dal Vicino Oriente, dall’epoca ellenistica dall’area mediterranea, di epoca precolombiana e islamica. Un’ampia sezione è dedicata alla ceramica moderna e contemporanea. Le origini del Museo risalgono al 1908: gravemente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, riaprì nel 1949 grazie al sostegno di istituzioni e privati, e all’amore per la ceramica di grandi artisti come Picasso, Leger, Matisse e Chagall, che donarono importanti opere al Museo. Nel dopoguerra iniziarono le donazioni di intere collezioni private e di grande impatto nel mondo del collezionismo ebbero coloro che integrarono il già cospicuo patrimonio: Merenghi, Benini, Ugolini, Rusconi, fino a quelle più recenti di Cora, Fanfani e Cantagalli. Ad oggi il Museo vanta un corpus di oltre 40.000 reperti ceramici. Dal 1963 il Museo promuove, con cadenza biennale, un concorso internazionale sulla ceramica artistica, che gli ha permesso di ampliare le proprie collezioni con opere provenienti da tutto il mondo.

Tra le attività della Fondazione rientrano anche la gestione della biblioteca del Museo dove sono consultabili oltre 76.000 testi sulla ceramica, l’attività del laboratorio di restauro, l’archivio fotografico e documentario nonché la pubblicazione, dal 1913, della rivista specializzata sulla ceramica di Faenza . La Fondazione organizza inoltre il “Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte – Premio Faenza”, una delle biennali più significative e prestigiose nel campo della ceramica d’arte che mette in luce le nuove tendenze artistiche e i nuovi linguaggi ceramici provenienti da ambienti internazionali, la mostra itinerante “1000 anni di maiolica italiana”, ospitato in 5 musei storici cinesi (Hangzhou, Shenyang, TaiYuan, Shenzen) dal 2016 al 2018, curato dal MIC e visitato da oltre 2 milioni e mezzo di cinesi, la “Terra Italiana” dedicata alla contemporaneità dell’arte ceramica italiana nella sede di Yeoju in Corea, in occasione della prestigiosa Biennale di Icheon, che si è conclusa con un convegno sullo sviluppo della ceramica italiana, nell’ambito del Simposio della Biennale e della mostra “Terra Italia”, omaggio al dopomondismo Scultura e design italiano della Seconda Guerra, curata in occasione dei cinquant’anni di rapporti tra Faenza e Vallauris, all’interno della loro prestigiosa biennale nel 2019. Altre iniziative includono il Festival Internazionale Argillà, organizzato ogni anno dal 2016 con la collaborazione del Comune di Faenza, come biennale dell’artigianato artistico internazionale e la collaborazione con il Servizio Museale della Regione Emilia-Romagna per l’attivazione di progetti pilota poi recepiti a livello regionale.

 
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