Savona. “Sono quasi due anni che te ne sei andato ma so che da lassù sei più felice di chiunque altro. Grazie papà e grazie mamma, questo è per te”. L’avventura alla guida del Vecchio Delfino inizia così, con un pensiero toccante scritto sui loro profili social. Fabrizio Monte è il nuovo allenatore del Savonadue percorsi che il destino ha voluto riunire nuovamente dopo l’esperienza biancoblù trascorsa da calciatore e quelle da allenatore delle giovanili.
L’emozione per il tecnico in questo momento è alta, ma è consapevole dell’importanza della sua “missione”. I Striscioni vogliono vincere e, per farlo, hanno scelto una figura che conosce bene l’ambiente savonese. Monte si dichiara pronto, non vede l’ora di iniziare: “Se ovunque davo il 110%, qui arriviamo al 200%. Farò tutto il possibile per dare soddisfazione ai tifosi“.
Signor, inizia per lei un’avventura particolarmente intrigante. Quali sono le prime sensazioni al pensiero di sedersi sulla panchina del Savona? Quel tuo post dice molto a livello emotivo…
La prossima settimana saranno due anni che non ho più mio papà, ho già perso mia mamma. Mi ha sempre seguito fin da quando ero nelle giovanili della Sampdoria e le ultime partite viste dai miei genitori furono al Bacigalupo con il Savona. È la prima volta che torno da allenatore della Prima Squadra e il mio pensiero è andato ai miei primi tifosi, oltre che a mia moglie, mio figlio e mia sorella. Conosco l’onere e l’onore di indossare quella maglia, anche se secondo me è più che altro un onore. Sono emozionato, è una grande soddisfazione.
Quali sono state le tue prime impressioni parlando con l’azienda?
Il management è formato da persone legate ai colori. Sono tifosi prima di tutto, poi dirigenti. Nella sfortuna della fine dei playoff, hanno voluto voltare subito pagina per costruire una rosa competitiva per il prossimo anno. Il Savona non può permettersi di non centrare il risultato, quindi la società è già partita a testa bassa per dare il massimo.
Domanda secca: ti è stato chiesto di vincere?
Nella mia ultima intervista da allenatore della Vadese fui io a dire che cercavo una squadra per vincere. È un club che vuole vincere, quindi faremo di tutto per riuscirci. Poi decide il campo e ci sono gli avversari, ma noi abbiamo una maglia che ci obbliga a fare di tutto per vincere. Sono onorato di poter avere l’opportunità di provare a riportare questa piazza quasi dove merita. Nell’ultima partita della Vadese, contro il Savona, erano presenti circa 800 persone. Questo è uno spettacolo che non si vede in giro, solo a livelli importanti dalla Serie C in su. Questa favolosa tifoseria, oltre a quella dei dirigenti, merita di vedere i colori riportati dove tutti speriamo.
Il Savona ha trascorso le ultime tre stagioni in Prima Categoria. Esiste secondo te una “ricetta” per vincere?
Le uniche cose che conosco sono il lavoro e la coesione. Se tutti desiderate fortemente l’obiettivo, abbinato a ciò che fate durante la settimana, otterrete inevitabilmente grandi risultati. Partiremo presto e forte, dando continuità. Dovremo essere uniti per raggiungere ciò che ci siamo prefissati.
Da savonese immagino che tu porti sulle spalle una responsabilità enorme…
Ho sempre amato le sfide complicate. Questo è molto difficile, la sfida più grande da quando ho iniziato ad allenare e che mi rende più orgoglioso di appartenere alla mia città. Se ovunque dessi il 110%, qui arriviamo al 200%. Farò tutto il possibile per dare soddisfazione ai tifosi.
Hai già un’idea in testa per Savona del prossimo anno?
La situazione si è sviluppata nel dettaglio nelle ultime 24 ore. Stasera mi godrò questa grande soddisfazione, poi con il direttore Barone mi metterò al lavoro per formare una squadra di grande appartenenza e forza morale. Sono sicuro che con le nostre conoscenze riusciremo a preparare la migliore rosa possibile, partendo dai colloqui con chi era qui l’anno scorso. Partiamo domani.
