“Pavia, la città che mi ha dato tanto. Adesso tocca a me ricambiare” – .

PAVIA – Dopo i festeggiamenti del 10 giugno, ieri pomeriggio Michele Lissia è stato ufficialmente proclamato sindaco di Pavia con la simbolica consegna delle chiavi della città da parte del sindaco uscente Fabrizio Fracassi. Oggi inizia il suo lavoro operativo da sindaco, pronto ad affrontare le sfide che lo attendono. Anche se non c’è ancora alcuna conferma ufficiale sulla composizione del consiglio, le questioni dovrebbero essere risolte a breve. La scelta dei consiglieri sarà significativamente influenzata dall’esito delle preferenze di voto nelle recenti elezioni comunali. Di seguito riportiamo l’intervista completa al sindaco Lissia, che ci ha raccontato le sue prime impressioni e progetti per il futuro di Pavia.

D: Come ti senti dopo la tua elezione?

UN: Grande felicità. Mi sento molto grato ai cittadini pavesi. Sono venuto qui quando avevo diciotto anni, mi sono laureato qui. È una città che mi ha dato veramente tanto e sono grato a Pavia. Sento il peso della responsabilità che i cittadini mi hanno affidato. Le cose da fare sono tante e bisognerà lavorare subito per rendere Pavia una città migliore”.

D: Cosa vuoi cambiare a Pavia rispetto al passato?

UN: “Lo abbiamo detto più volte: vogliamo una città coesa dove gli ultimi non vengano abbandonati. Una città che non lascia indietro nessuno. Una Pavia più coesa è anche una Pavia più sicura. Ci sarà un massiccio investimento nelle politiche sociali per le persone che soffrono di qualsiasi tipo di disagio sociale. Crediamo che aiutare queste persone dia loro un maggiore senso di sicurezza”.

D: Quali sono le tue priorità in questi primi 30 giorni?

UN: Tutto passa attraverso la capacità di fare una buona amministrazione, riorganizzare il comune e le strutture sociali come le corporazioni municipali e cercare di far funzionare tutto. Se ci sono buone politiche, i cittadini sono contenti. Dobbiamo fare una ricognizione su ciò che esiste, qualche dato lo abbiamo perché siamo stati in consiglio per cinque anni, ma una ricognizione tempestiva va fatta e ora è possibile in consiglio. Dopo di che, una volta fatta questa valutazione sceglieremo cosa mantenere e dove attuare, cercando di tradurre il programma presentato agli elettori in un concreto programma di mandato e portare avanti quanto promesso. Tra venti giorni dovremo convocare il primo consiglio, in dieci il consiglio sarà pronto e bisognerà partire”.

D: E nei prossimi cento giorni?

UN: “La tabella di marcia è già impostata. L’estate è sicuramente un periodo critico perché per molti, dopo la cavalcata elettorale e a causa del nostro dispendio energetico, per noi non sarà facile. Ma la finestra da qui a settembre è quella in cui dovremo necessariamente programmare al meglio l’attività per Pavia e darle un indirizzo duraturo. Sicuramente nei piani immediati c’è l’avvio del progetto per costruire una scuola di quartiere, una scuola media di quartiere raggiungibile a piedi o in bicicletta“.

D: Sport, politiche giovanili, infrastrutture, dal Palaravizza allo stadio Fortunati, quali sono gli obiettivi?

UN: “Sullo sport si stanno delineando alcuni interventi pratici e investimenti per la piscina Folperti, che vogliamo costruire, l’unica piscina della città che è stata chiusa. Gli impianti sportivi a Pavia sono sempre stati carenti; Voglio dire che chi mi ha preceduto ha fatto quello che poteva. Il raddoppio del PalaTreves è un altro progetto che sicuramente porteremo a termine. Bisogna intervenire sui campi sportivi di periferia, anche quelli dilettantistici; abbiamo bisogno di luoghi di aggregazione dove coltivare la passione sportiva, come il campo dell’ quartiere scaligero che è abbandonato da molti anni e necessita di essere restaurato. Poi c’è la Corripavia, che quest’anno rischia il collasso; occorre capire come una sinergia con le associazioni sportive e una migliore comunicazione possano agevolare il funzionamento di uno strumento come lo sport per tutti. Non esiste un piano immediato per lavorare su Stadio Fortunatima è chiaro che è importante sostenere lo sforzo dei tifosi della storica squadra cittadina, cercando di mettere a disposizione strutture sportive adeguate. Il Comune, impegnandosi, potrebbe provare a mettere in piedi uno stadio più fruibile e moderno, operazione indispensabile dove il Pavia comincia ad aspirare a categorie superiori“.

D: Sviluppo economico, mobilità, PGT, urbanistica, rigenerazione urbana: quali passi da qui a settembre?

UN: “Sulla mobilità dovremo commissionare uno studio specifico e moderno che permetta di valutare i flussi e come sono cambiate le abitudini. La mobilità si basa sugli spostamenti quotidiani e quindi bisognerà capire quali zone della città sono scarsamente popolate e quali lo sono meno. Sarà necessario rimappare i bisogni dei cittadini e poi costruire un piano adeguato, da un lato per capitalizzare questa crescita di sensibilità anche di carattere ambientalista e che permette di avere più persone che vogliano utilizzare mezzi di mobilità sostenibile, e anche per provare a progettare un trasporto pubblico che si è fermato tanti anni fa. Non sarà facile ridisegnarlo, ciò che conta è che ci sia la possibilità per le persone di utilizzare i trasporti pubblici più di quanto avvenga adesso, perché solo con i trasporti pubblici si limita la gestione del traffico e l’inquinamento. Limitare le emissioni in atmosfera in un territorio come il nostro, quello padano, è fondamentale”.

 
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