Carrarese, le prime partite del Tirreno a Pisa e a porte aperte – .

Carrarese, le prime partite del Tirreno a Pisa e a porte aperte – .
Carrarese, le prime partite del Tirreno a Pisa e a porte aperte – .

CARRARA. L’Arena Garibaldi di Pisa, a porte aperte, ospiterà la Carrarese nella prima parte dell’avventura nella prossima Serie B. Il club ha espresso grande soddisfazione per la soluzione trovata insieme alla Questura e alle amministrazioni comunali. Inoltre gli Azzurri giocheranno a porte aperte, quindi potranno godere del sostegno del pubblico di Pisa. L’Arena Garibaldi ospiterà le prime partite della Carrarese, a cominciare dall’esordio in Coppa Italia contro il Catania. Si spera non più di un mese e mezzo di esilio, in attesa che inizino e finiscano i lavori di restyling dello Stadio dei Marmi. Per la Serie B, infatti, la capienza minima è di 5.500 posti. In una nota, Susanna Donatella Campione, senatrice FdI eletta in Toscana, commenta: «Ringrazio l’amministrazione comunale di Pisa che, nella persona del sindaco Michele Conti, mi ha assicurato la sua disponibilità ad ospitare all’interno le partite della Carrarese della prossima stagione. dello stadio Arena Garibaldi di Pisa, in occasione dei lavori di ristrutturazione dello Stadio dei Marmi di Carrara. I lavori adegueranno la capienza a 5500 posti, la capienza minima richiesta, e consisteranno in altri interventi già necessari e divenuti urgenti dopo l’ingresso della squadra in Serie B”.

Intanto Mattia Finotto racconta: «È stata un’emozione indescrivibile. Non ho ancora capito cosa ho fatto. I playoff passano molto velocemente, perché si giocano ogni tre giorni e solo adesso cominciamo a goderceli tutti. Comunque è bellissimo. Stiamo vivendo grandi emozioni ed è ancora più bello condividerle con un’intera città”.

Come si vincono i playoff?

«Sembra scontato dirlo, ma il segreto di tutto sta nel gruppo. Questo è fondamentale, perché con otto partite in meno di un mese non si possono giocare sempre le stesse. Ci deve essere una rosa numerosa, composta da un gruppo solido, tutti dalla stessa parte, indipendentemente dal fatto che si giochi o meno. Tutti hanno lottato per un obiettivo comune. Questa è la cosa che ha fatto la differenza. Sono sempre stato molto fiducioso su questo aspetto, anche prima di iniziare i playoff. Conoscevo la forza della squadra e le qualità del nostro gruppo”.

Con Capello infortunato hai giocato praticamente tutti i playoff, a parte il ritorno contro la Juve, quando sei stato sostituito da Giannetti per squalifica. Dove hai trovato così tanta energia fisica e mentale?

«Quel gol di Giannetti contro la Juventus è stato decisivo, perché ci ha permesso di passare il turno. Lo dico per far capire la forza della nostra squadra. Gli sforzi in un contesto del genere sono soprattutto mentali, perché devi affrontare continuamente partite importanti da dentro o da fuori. Sono sempre rimasto fiducioso e tranquillo prima delle partite, non sono mai stato troppo agitato o teso”.

Il tuo gol decisivo contro il Vicenza nasce da uno schema studiato in allenamento. Quanto ti sei allenato in quelle situazioni?

«Tanto e sempre, non solo durante i playoff. Chiaramente non sempre ci riescono, ma noi siamo riusciti a segnare tanti gol su palle morte. Nel dettaglio, lo schema utilizzato in finale è stato perfetto e ci ha permesso di vincere”.

Qui alla Carrarese sei esploso con un risultato personale importante, 10 gol in 22 partite. Questo successo rappresenta una vendetta?

«In Serie CI ho sempre avuto una buona media gol. Tre anni fa ho avuto un infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fuori per un anno. Quando sono tornato ho faticato un po’. Finalmente qui a Carrara ho trovato tutti i componenti perfetti. Non voglio però usare il termine “rilanciarmi”, perché non credo di aver bisogno di rilanciarmi in nulla”.

Domenica c’erano molti spettatori.

«Carrara è letteralmente esplosa. Il numero degli spettatori in casa e in trasferta è aumentato sempre di più e questo ci fa enorme piacere. Qui c’è sempre stato entusiasmo, ma siamo contenti di essere riusciti a ricreare tanti numeri attorno alla squadra. Questo è un merito che ci teniamo a sottolineare”.

Il Carrara tornerà in Serie B dopo 76 anni di attesa. Sarà un mondo tutto nuovo per il calcio apuano. Hai già sperimentato quella realtà. Come ti comporti con la cadetteria?

«È un campionato molto difficile e molto competitivo. Ogni anno ci sono squadre che partono per obiettivi importanti e finiscono retrocesse. A parte le due-tre più grandi, all’inizio tutte le squadre cominciano a salvarsi per poi vedere come va nel corso della stagione. Ho avuto la fortuna di fare il salto dalla C alla A in due anni e il gruppo ha sempre fatto la differenza, anche se poi servono giocatori con qualità ed esperienza nella categoria. Ci sono stati tanti casi di squadre che fanno il doppio salto o comunque fanno bene, perché portano con sé il gruppo e l’entusiasmo della promozione, con i giusti rinforzi”.

 
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