Europei di calcio, tre cose che abbiamo imparato vedendo la vittoria dell’Italia sull’Albania – .

Sono di Luciano Spalletti la maggior parte delle scoperte fatte nella serata di Dortmund che ha visto la vittoria dell’Italia sull’Albania per 2-1 all’esordio agli Europei di calcio. Il tecnico azzurro li spiega nel dopogara per descrivere l’evoluzione dopo il gol dell’albanese arrivato dai piedi di Bajrami dopo appena 23 secondi. Il primo è frutto del gol preso con molta freddezza e di quello evitato praticamente all’ultimo minuto. «Abbiamo sempre la bischerata pronta» ha detto l’allenatore ed è verità universale. «Abbiamo vinto una partita facendo bene tante cose, ma c’era la possibilità di andare in porta e abbiamo commesso qualche errore. Quando palleggi comodamente e hai la sensazione di avere il controllo, non va bene.

La seconda verità è una conseguenza diretta dello scherzo. Federico Chiesa: «La partenza è stata un po’ scioccante ma la reazione è stata grandiosa. Siamo un grande gruppo e abbiamo fatto quello che voleva il mister, ma potevamo essere più verticali ed essere più cinici”. Detto con le parole di Spalletti: «Sono stati tutti doppiamente bravi. Condividiamo ciò che accade, che si tratti di un gol o di un passaggio mancato”. L’adrenalina ogni tanto serve e conta l’unità della squadra. Conta anche quello dei tifosi perché l’esperienza da ospiti della Coca Cola allo stadio di Dortmund è in compagnia di over 40mila tifosi albanesi che arrivavano da tutta Europa e non smettevano un attimo di sostenere la propria squadra, anche con fischi che a un certo punto sembravano scuotere lo stadio.

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Luciano Spalletti giustamente non lo dice, ma è chiaro a molti che in questa squadra non ci sono fuoriclasse. Ecco allora la terza verità su di lui. “Puoi salvarti solo giocando.” E dopo aver subito il gol, l’Italia ha giocato bene: Bastoni ha pareggiato all’11’, Barella ha raddoppiato al sedicesimo. Attenzione però a non concludere e chiudere i giochi.

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Abbiamo anche potuto toccare con mano l’enorme lavoro che c’è dietro la partita trasmessa in TV. 43 telecamere lo riprendono e ci sono squadre per tutto: dalle riprese in campo a quelle sugli spalti, dai replay al VAR. Il calcio visto da vicino è pieno di tante persone e di tanti lavori che non toccano nemmeno l’erba, ma che rendono esaltante la partita allo stadio e quella stessa vista in televisione.

E dalla storia arriva un’altra cosa che si impara oggi. L’Italia aveva già subito un gol velocissimo, all’esordio nel Mondiale del 1978 in Argentina, in cui esordirono alcuni dei giocatori che sarebbero poi diventati campioni del mondo nel 1982. Due su tutti: Antonio Cabrini, al quale viene paragonato Riccardo Calafiori, e Paolo Rossi.

Prossimo appuntamento giovedì 20 giugno alle 21 contro la Spagna che batte 3 a 0 la Croazia. La Spagna è ora in testa al girone B ma solo grazie alla migliore differenza reti, anche l’Italia ha gli stessi punti vinti da entrambe le squadre all’esordio.

 
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