una storia iniziata nel 1974 a Udine in cui sono sempre stati in prima linea nel volontariato – .

una storia iniziata nel 1974 a Udine in cui sono sempre stati in prima linea nel volontariato – .
una storia iniziata nel 1974 a Udine in cui sono sempre stati in prima linea nel volontariato – .

La Sezione Alpini di Forlì è pronta a festeggiare i cinquant’anni della sua rifondazione, una storia iniziata nel 1974 a Udine. Proprio dalla città friulana è iniziata la nuova avventura forlivese che vede protagonista in cinquant’annicostante e continuo aiuto da parte dell’associazione in ogni evento cittadino, soprattutto quelli legati al volontariato.

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“Forlì è sempre stata un punto di riferimento per gli alpini e infatti in città vi era un reclutamento nazionale – afferma l’alpino Enrico Panzavolta, una delle memorie storiche del gruppo forlivese – ma nel 1972 ci fu una sorta di reclutamento interno si sfilacciarono e il gruppo si sciolse. Quindi abbiamo iniziato a ricrearlo, cercando di riformarlo con le persone che volevano iscriversi e farne ancora parte. Furono così gettate le basi e nel 1974 con l’incontro di Udine nascemmo ufficialmente noi. Ora siamo orgogliosi di festeggiare i 50 anni della rifondazione”.

Il primo Capogruppo è stato Pio Zavatti, figura storica che ha fatto crescere l’associazione forlivese. “Pio è stato decisivo. Era una grande persona che metteva anima e cuore negli alpini ed era amico di tutti. Grazie alle sue conoscenze sono nate amicizie importanti che ci hanno permesso di organizzare iniziative che hanno coinvolto sempre più persone e in questo modo è aumentato anche il numero degli iscritti.”

“Un’altra persona fondamentale è stata Vanni Tartagni, altro Capogruppo che ha creato giornate con le scuole a cui hanno partecipato tanti bambini, ma soprattutto ricordo l’evento ‘Dmenga con gli Alpen’ che abbiamo organizzato a Villa Prati e che ha richiamato tante persone. Inoltre è stato l’ideatore del sentiero alpino entrato nel CAI e inaugurato non molto tempo fa. Poi ovviamente non posso non ricordare Guerrino Maretti, che ci ha lasciato due anni fa, bravissimo a seguire quella strada mantenendo sempre alto lo spirito. passione e la voglia di mettersi al servizio delle persone”.

È davvero lungo l’elenco delle iniziative benefiche che gli alpini portano avanti da oltre cinquant’anni e che portano avanti tuttora. “Molti anni fa comprammo dieci pastori tedeschi e li regalammo ad alcuni ciechi e riuscimmo a trovare i fondi per far curare una bambina a Filadelfia dove si recava con la sua famiglia. Abbiamo costruito un asilo anche in Bangladesh, dato aiuti al Burkina Faso e durante il terremoto in Emilia abbiamo inviato una cucina da campo e materiale per allestire due campi da basket. Durante l’alluvione è stata colpita la nostra sede della Cava, ma noi l’abbiamo lasciata nel fango per qualche giorno per dare priorità alle tante persone in difficoltà volendo aiutarle per prime. Questo è lo spirito che ci caratterizza da sempre e siamo felici che la gente lo apprezzi”.

 
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