Regione Piemonte, Alberto Cirio alla prova della nuova Giunta. FdI spinge Chiorino per la sanità. «Marrone alla Cultura? È prematuro” – .

Regione Piemonte, Alberto Cirio alla prova della nuova Giunta. FdI spinge Chiorino per la sanità. «Marrone alla Cultura? È prematuro” – .
Regione Piemonte, Alberto Cirio alla prova della nuova Giunta. FdI spinge Chiorino per la sanità. «Marrone alla Cultura? È prematuro” – .

DiGabriele Guccione

Il governatore per ora prende tempo: «Prima devo essere proclamato presidente, poi avremo il nuovo consiglio». Ci vorranno almeno venti giorni. Il nodo delle donne

«Io sono per il 4-4-2», scherza Alberto Cirio, rispondendo a chi gli chiede quale sarà lo schema secondo il quale verranno distribuiti i pesi dei partiti nella sua nuova squadra di governo. Il presidente ha riconfermato scherza, fa battute, saluta tutti con grandi abbracci e strette di mano nella sua prima uscita pubblica, ieri mattina a Palazzo Piemonte, insieme al sindaco Stefano Lo Russo: «È un girone difficile, ma mi piacciono i convocati, sono convinto che faremo una bella partita Campionato Europeo». Al di là delle metafore calcistiche, il governatore aspetta che gli alleati del centrodestra gli presentino le loro istanze: “Ci stiamo parlando, abbiamo la fortuna di essere amici, quindi non dobbiamo prendere appuntamenti”.

In realtà lo schema più probabile potrebbe essere il 5-2-2-2, a seconda del numero di posti in consiglio che si renderebbero disponibili nell’ordinamento. alla lista Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Cirio; a cui vanno poi aggiunti la presidenza del Consiglio regionale e i due sottosegretariati, utili come compenso per eventuali esclusioni dell’ultima ora. Da parte sua Cirio si prende i suoi tempi: «Prima devo essere proclamato presidente, poi avremo il nuovo consiglio». Ci vorranno almeno venti giorni. Insomma, c’è tutto il tempo per portare avanti le trattative e anche, se necessario, far bollire nel proprio brodo tutti gli aspiranti consiglieri.

Chi lo farà la parte del leone, va da sé, la spetta a Fratelli d’Italia, forte con il 24,4% dei voti. “La democrazia in Italia è rappresentativa e quindi rappresenta ciò che decidono gli elettori e quindi il consiglio sarà equilibrato rispetto al risultato elettorale”, rileva il presidente, rassicurando i suoi alleati che la distribuzione dei seggi terrà conto dei loro risultati elettorali. I Meloniani rivendicano le piazze più importantiIniziare con Assistenza sanitaria. In pole position per la prima sezione regionale la biellese Elena Chiorino, mentre nel caso in cui si dovesse optare per un tecnico di zona si potrebbe chiamare dall’esterno il responsabile Valter Galante. Tra i “fratelli” spiccano i nomi di Maurizio Marrone, per il quale si parla della delega alla Cultura (“È prematuro”, avverte Cirio al riguardo), del responsabile delle preferenze casalese Federico Riboldi, del cuneese Paolo Bongiovanni, del vercellese Carlo Riva Vercellotti e del vicesindaco di Novara Marina Chiarelli. Poiché non si può ignorare del tutto la questione femminile (le donne infatti scarseggiano), una tra Riva Vercellotti, Bongiovanni o Riboldi potrebbe essere risarcita per la mancata nomina alla presidenza di Palazzo Lascaris.

Alla luce del collasso elettorale che lascia molti abbandonati per strada, nella Lega il gioco degli enigmi è ancora più difficile. Difficile discutere Enrico Bussalino, presidente della provincia di Alessandria, territorio del segretario Riccardo Molinari dove il partito ha tenuto di più. Dalla lista potrebbe essere tolto il vicepresidente uscente Fabio Carosso (visto che ha resistito anche l’Asti) oppure, nel caso in cui servisse una donna, Gianna Gancia, così da riportare in consiglio l’ex capogruppo ossolano Alberto Preioni. In questo schema rimarrebbe fuori il consigliere uscente di Torino Fabrizio Riccache ieri ha postato una sua foto insieme a Cirio con una didascalia criptica che sembra voler lusingare il governatore: “Ieri, oggi e domani sempre al tuo fianco”.

Anche in Forza Italia ci sono più aspiranti che seggi. Il giocatore in uscita del Torino Andrea Tronzano dovrebbe essere riconfermato. Oltre ai più fidati Cirio, Marco Gabusi. Ma oltre ai designati c’è anche Claudia Porchietto, candidata non eletta alle europee, che sarebbe in corsa per il dipartimento del Lavoro. Non è quindi da escludere che il governatore possa affidare la sua candidatura non al partito, ma alla sua lista civica, dove il sindaco di Busca ha le maggiori pretese, grazie ai suoi 8.347 voti di preferenza. Marco Gallo. Dal canto suo, davanti alla fila dei corteggiatori Cirio non dice nulla: «Non sono stato ancora proclamato, per il momento – si fa scudo – state ancora parlando con il vecchio presidente della Regione».


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14 giugno 2024

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