Nuovo Giornale Nazionale – ROMANIA, VITTORIA NETTA DEI PARTITI EUROPEI – .

di Antoniu Martin*

A pochi giorni dalla conclusione delle elezioni parlamentari locali ed europee, possiamo effettuare un’analisi distaccata dei significati di questo importante momento per la Romania. Alcuni analisti occidentali hanno già affermato che l’elettorato rumeno sarà incline alla radicalizzazione dopo le elezioni del 9 giugno. Inoltre, si sostiene che la nuova generazione, entrata in questa occasione nel gioco politico, votando per la prima volta, è stata spinta a votare con la destra radicale anche dalle nuove tecnologie, in particolare dalla piattaforma Tik-Tok.

In relazione a quanto sopra, va osservato che a differenza di altri Stati europei – soprattutto Francia, Belgio, Austria – in Romania i dati risultanti dal voto non possono indurre ad una simile interpretazione. Se nei paesi citati i partiti di estrema destra o sovranisti erano al primo posto, nel caso della Romania le percentuali ottenute dalle due formazioni che assumono un orientamento sovranista e nazionalista non le collocano al primo posto.

I risultanti mandati degli eurodeputati rappresentano un aspetto ancora più rilevante da questo punto di vista: dei 33 mandati che la Romania detiene al Parlamento europeo, 19 sono stati ottenuti da rappresentanti della coalizione PSD-PNL, partiti europeisti, 3 mandati sono andati a l’ADU (Alleanza della Destra Unita), che riunisce sempre gruppi europeisti, 2 mandati per l’UDMR (Unione Democratica degli Ungheresi in Romania), anch’esso partito democratico filoeuropeo, mentre AUR ha ottenuto 6 mandati e SOS Romania 2 .

Gli ultimi due partiti, Alleanza per l’Unione dei Romeni e SOS Romania, sono formazioni che assumono sovranità e nazionalismo. Nel loro discorso politico incontriamo numerosi accenti antieuropei, ma anche elementi demagogici e populisti. Vediamo che, al di là del fatto che i due partiti sono entrati al Parlamento europeo, le elezioni parlamentari locali ed europee – rilevanti dal punto di vista del messaggio politico – sono state vinte da una coalizione formata dal Partito socialdemocratico e dal Partito nazionale liberale. .

Naturalmente, le elezioni appena concluse rappresentano un vero e proprio test elettorale in vista delle elezioni autunnali di quest’anno, cioè quelle parlamentari e presidenziali che si svolgeranno in Romania. Sarà un vero test e vedremo come i partiti europeisti riusciranno a preservare almeno il risultato ottenuto il 9 giugno. A livello europeo assistiamo ad una radicalizzazione dell’elettorato a destra, soprattutto tra le generazioni più giovani. Dopo le ultime elezioni, la Romania era e rimane un paese con un elettorato a maggioranza europeista.

* storico e analista politico

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