PIETRO SIMONETTI
Una volta si diceva: le bugie hanno le gambe corte. Oggi però hanno le gambe lunghe a causa di internet, della falsa comunicazione e del delirio del successo autocertificato. Da tempo in molti avevano avvertito che i dati sul turismo lucano confezionati e diffusi dall’APT erano inferiori a quelli del 2018 e 2019. Lo dice ieri la Banca d’Italia nel suo rapporto: la presenza degli stranieri è inferiore rispetto al 2019, meno del 15%, nonostante le decine di milioni spesi negli ultimi anni in attività promozionali all’estero e in Italia, compresa la gestione surreale di slogan che sono passati attraverso la griglia della comunicazione istituzionale e della pubblicità rivolta alle redazioni, ai giornalisti e ai media. Turismo esperienziale, di passioni, di bella scoperta, di sorpresa, di giochi e infine, giusto per coprire progetti ministeriali del tutto evanescenti e fuori dalla realtà, turismo delle radici e delle origini. Al momento un fallimento. Solo per alcuni convegni a Matera sono stati spesi circa 500mila euro. La situazione si legge nel citato rapporto della Banca d’Italia che precisa: Il turismo lucano è prevalentemente marino, escluso quanto accade a Matera che beneficia dell’arrivo dei crocieristi a Bari, Brindisi e Taranto. In difficoltà le coste lucane, in particolare Maratea, nonostante gli spot di Santavenere e il festival cinematografico locale, che è addirittura sede di premiazioni. Basta vedere le presenze, il livello di saturazione di alberghi e altri luoghi per comprendere la realtà che non corrisponde ai successi quotidianamente indicati, alla situazione economica delle strutture ricettive. In definitiva criticità, scarsa occupazione e scarso impatto sulle comunità locali, in particolare nel Pollino e nelle zone interne. la prospettiva per il 2024 presenta alcune novità: il sindaco di Acerenza, dove si trova una splendida Cattedrale e altri siti, punta su Dracula per attirare visitatori. la disperazione non ha confini mentre la fantasia galoppa.
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