Le campagne senz’acqua nel tarantino – .

L’imminente stagione estiva e la scarsità d’acqua nei bacini, nei laghi e nelle dighe artificiali essenziali per l’irrigazione in agricoltura, è stato il tema affrontato dalla IV Commissione Regionale presieduta dal Presidente Francesco Paolicelli. L’argomento è stato richiesto dai consiglieri regionali Antonio Scalera, Marco Galante e Renato Perrini. Tutti d’accordo sulla preoccupazione che deriva dalla perdita di 107 milioni di metri cubi d’acqua nei bacini artificiali, rispetto all’anno precedente. Con un deficit idrico nei bacini pugliesi pari a -154 milioni di metri cubi d’acqua e la sospensione dell’approvvigionamento idrico dalla Basilicata, lo scenario nei campi pugliesi è infatti ulteriormente peggiorato, con la forte criticità nella provincia di Taranto dove le condotte di San Giuliano e del Sinni sono secche.

Secondo gli assessori del tarantino l’agricoltura ha già subito gravi danni per la produzione di clementine che hanno finito per essere macerate, compromesse proprio dalla mancanza d’acqua. Oggi, però, le colture di cereali e legumi sono fortemente a rischio. La crisi idrica ha portato anche a un drastico calo del foraggio verde nei pascoli, aggravando i costi di acquisto dei mangimi per garantire l’alimentazione degli animali..

“La gestione dell’irrigazione, soprattutto in questo periodo in cui le colture hanno bisogno di acqua per crescere, è un fattore fondamentale per l’agricoltura e la zootecnia, per salvaguardare la produzione e il reddito”, ha sottolineato Scalera. L’assessore Perrini ha spiegato che è evidente la difficoltà nel portare l’acqua nelle campagne a causa della continua mancata manutenzione dei pozzi che sono fermi o rotti. “Tutto questo alla vigilia della stagione estiva con gli agricoltori che hanno l’evidente necessità di irrigare i campi, nonostante gli investimenti fatti, e nonostante le mie numerose segnalazioni negli ultimi due anni, durante i quali ho più volte chiesto ispezioni e manutenzioni radicali in zona di Crispiano ma è stata effettuata una manutenzione approssimativa, mentre non si conoscono i motivi per cui resta chiuso un importante impianto che potrebbe portare acqua nella zona di Crispiano”. L’assessore Galante ha precisato che certamente esiste il tema legato agli eventi atmosferici imponderabili, alla carenza strutturale di personale nei Consorzi e alla necessità di un nuovo disegno organizzativo, anche alla luce del nuovo assetto che vede la nascita dell’Unico Consorzio da gennaio 2024 di Bonifica Puglia Centro Sud.

Hanno partecipato alle udienze lì Cia, Copagri, Coldiretti e Confagricoltura, che, pur sottolineando i gravi ritardi del passato, hanno riconosciuto all’assessore e al nuovo commissario unico, la volontà di affrontare seriamente il problema con senso di responsabilità. “C’è un ritardo irresponsabile di 23 anni nella gestione e pianificazione del ‘bene acqua’ in Puglia, perché non si può continuare a rincorrere le emergenze. Una volta iniziata la stagione, quando gli agricoltori hanno già avviato le attività di coltivazione, manca l’elemento più prezioso e indispensabile per l’agricoltura, l’acqua per irrigare i campi. A Taranto, se non si riattiva subito l’approvvigionamento idrico, perderemo tutto, dalla frutta ai pomodori, dagli ortaggi alle angurie, fino alle olive e agli agrumi”, ha tuonato il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel chiedere che intervento del presidente della Regione Puglia Emiliano rispetto al collega lucano per il ripristino immediato del servizio idrico”. Dal bacino di San Giuliano in Basilicata dovrebbero arrivare ogni giorno 1000 litri d’acqua, che spesso non arrivano affatto e l’erogazione o appare a singhiozzo o non si attiva affatto, mentre nei campi c’è una prolungata siccità che si è manifestato già dallo scorso inverno e non vi è stata alcuna pianificazione da parte del Consorzio di Bonifica. Man mano che i campi si seccano e le colture muoiono, la pianificazione dell’approvvigionamento idrico deve necessariamente essere rivista dal Consorzio. La diga di San Giuliano è stata costruita nel 1958 ed è di proprietà per metà della Puglia e per l’altra metà della Basilicata, ma nella gestione del ‘bene idrico’ è come se fosse totalmente di proprietà della Regione Basilicata, tanto che non vi è no Non vi è mai alcuna certezza sull’effettivo e misurabile approvvigionamento della risorsa idrica, per questo motivo Coldiretti Puglia ha più volte chiesto alla Regione Puglia di rivedere le convenzioni con la Regione Basilicata.

Il direttore dell’ARIF e commissario del Consorzio di bonifica Centro Sud, Francesco Ferraro, ha parlato di a emergenza che nasce da oltre 20 anni di commissariamento e dalla reale carenza idrica. “Dobbiamo invertire la strada di tutti questi anni – ha detto – non bisogna arrendersi, con forza di volontà e pianificazione tutto si risolve lavorando di squadra”. “Sono disponibile ma non posso fare miracoli. Non ho poteri straordinari, siamo al lavoro con la massima disponibilità. Ci sono opere realizzate che non sono mai entrate in esercizio e per questo sto lavorando per avere ben chiaro lo schema idrico in modo da prendere le decisioni giuste e corrette” ha concluso Ferraro.

Anche per l’assessore Pentassuglia in passato non sono stati fatti gli interventi necessari. Ha parlato del piano dei fabbisogni in base al quale sono state effettuate le assunzioni tramite concorsi pubblici. “La nostra direzione politica – ha detto Pentassuglia – è mettere tutto a sistema, verificare perché i finanziamenti non sono stati utilizzati, bisogna avere chiaro tutto il quadro di riferimento, basta poco, serve buona volontà”. Lo ha spiegato l’assessore con il PNRR ci sono 300 milioni per le reti di irrigazione 100 milioni per il riutilizzo delle acque della delegazione e la bonificaA. “Un riutilizzo estensivo delle acque di depurazione ci favorisce notevolmente”. E ha detto che bisognerà rimettere in esercizio in tempi brevi tutte le opere abbandonate, con l’ausilio delle segnalazioni dei Comuni. Con un unico Consorzio in cui si concentrano i costi, il tema della mancanza d’acqua può e deve diventare un’opportunità per rimettere a regime le strutture. Il Commissario ed io siamo a disposizione e stiamo monitorando tutto il territorio per una corretta pianificazione.

Condividere
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV chi sono i paladini delle preferenze e chi (più o meno sorprendentemente) è rimasto escluso. Ci sono 19 donne – .
NEXT “Così ho imparato l’arbëreshë” – .