A 100 anni dal delitto, un incontro alla Fondazione per ricordare Giacomo Matteotti – .

A 100 anni dal delitto, un incontro alla Fondazione per ricordare Giacomo Matteotti – .
A 100 anni dal delitto, un incontro alla Fondazione per ricordare Giacomo Matteotti – .

Associazioni partigiane Anpi E Anpccon CittàcomuneCGIL, CISL e UIL, il Consiglio provinciale di Piacenza e diversi gruppi consiliari del Comune di Piacenza (Civica Barbieri-Trespidi, Liberali Piacenza, Alternativa per Piacenza, Partito Democratico, Piacenza Coraggiosa, Piacenza Oltre, Per Piacenza-Tarasconi) organizzano un’assemblea ricordare Giacomo Matteotti, a cento anni dal suo assassinio per mano dei fascisti, avvenuto il 10 giugno 1924. L’iniziativa si svolgerà venerdì 14 giugno alle ore 17 presso l’Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano, in via Sant’Eufemia a Piacenza. “Proponiamo all’intera comunità piacentina di ricordare, in questo centenario, la figura di Matteotti – dicono gli organizzatori – il suo martirio per la libertà, il suo insegnamento e la sua eredità, con un’iniziativa comune degli eletti nelle istituzioni pubbliche – esponenti del pluralismo politico della nostra democrazia -, delle principali organizzazioni del mondo del lavoro e del tessuto associativo cittadino”. Il ricordo di Matteotti, nel corso dell’incontro, sarà affidato a diversi relatori: prenderanno la parola Gianni D’Amo, Patrizia Calza, Mario Spezia, Andrea Fossati, Massimo Trespidi, Stefano Cugini, Francesco Bighi, Romano Repetti. Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail all’indirizzo [email protected].

Il 10 giugno ricorre il centenario dell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. In tutta la sua attività politica, come consigliere nei Comuni del Polesine, consigliere provinciale di Rovigo e deputato alla Camera dei Deputati, aveva cercato di affermare la funzione essenziale delle assemblee elettive – come e se libera espressione dei cittadini – per progresso sociale nella libertà e per l’emancipazione nella libertà delle masse lavoratrici. Il 30 maggio 1924 Matteotti aveva tenuto un vigoroso discorso alla Camera denunciando il modo in cui Mussolini e i fascisti, attraverso lo stravolgimento della legge elettorale e con nuove violenze e intimidazioni, nelle elezioni del 6 aprile di quell’anno si erano assicurati la maggioranza di oltre due terzi dei parlamentari. Ma ai fascisti, che già avevano cacciato con violenza fino all’assassinio, e quindi con il terrore, gli amministratori liberamente eletti delle Province e dei Comuni, e distrutto le libere organizzazioni del mondo del lavoro, non bastava avere anche assicurò il dominio della Camera dei deputati. Non potevano nemmeno accettare una voce critica. Così la mattina del 10 giugno Matteotti è stato sorpreso mentre usciva di casa per recarsi al Parlamento, caricato a forza su un’auto e subito pugnalato a morte. L’assassinio suscitò allora un’ondata di indignazione nell’Italia, ma indicò anche quale sarebbe stato il destino degli oppositori del fascismo. Mussolini non ebbe così difficoltà a varare le leggi liberticide che consolidarono anche sul piano normativo la dittatura fascista proibendo e reprimendo duramente ogni forma di opposizione. (Gli organizzatori)

 
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