Cremona Sera – Sir John Eliot Gardiner ha incontrato i cremonesi e ha dato il via al Festival Monteverdi 2024. Il regista si è lasciato andare con aneddoti, ricordi e un grande inno alla musica del Divino Claudio

Un incontro dalle mille sfumature, quello tenutosi questa mattina nel foyer del Teatro Ponchielli di Cremona. Protagonista di questa incursione, anzi”MonteverdINCURSIONE“, Sir John Eliot Gardiner. Il celebre direttore d’orchestra monteverdiano per eccellenza ha incontrato il pubblico del festival con aneddoti sulla sua vita musicale e interessanti episodi sul Divino Claudio. “Sono rimasto affascinato dalla musica di Monteverdi a 8 anni, quando Nadia Boulanger mi ha mostrato quanto ci sia da ammirare e venerare in questa musica e come sia intrisa di un potente senso di umanità e drammaticità. Ho scoperto che la musica di Monteverdi pulsa di vita e di colore. Mi stupisco di come il figlio di un farmacista, poi di formazione ingegnere, sia riuscito a imporsi sulla scena mondiale e a superare tante delusioni e tragedie personali.” ha aperto il musicista inglese, deciso a tenere parte del suo discorso in italiano. “Sicuramente conosci molte cose della vita di Monteverdi, ma sapevi che una volta fu rapito e derubato mentre era in viaggio da Mantova per prendere servizio a Venezia?“ dice Gardiner “Viaggiava a cavallo con i suoi due figli e la sua cameriera. Tre banditi gli hanno puntato le pistole alla tempia e lo hanno derubato di tutto. A parte le perdite economiche (oltre 100 ducati), fu costretto ad arrivare a Venezia senza il soprabito che si era appena fatto confezionare a Cremona.” Il regista ha poi raccontato la trasformazione di Monteverdi da “servitore di corte” a Mantova a grande musicista al servizio di Venezia, dove aveva la libertà di guadagnare denaro anche privatamente, di avere allievi privati ​​e di dedicarsi a progetti vicini ai suoi gusti. cuore. “Non esiste gentiluomo che non mi rispetti e non mi onori” scriveva Claudio Monteverdi da Venezia agli amici in servizio a Mantova. Il Maestro Gardiner non ha mancato di ripercorrere anche le varie esperienze cremonesi. “Ricordo quella volta che venni a dire i Vespri in Cattedrale (ndr. nel 1993) e faceva così freddo che ogni volta che i soprani del coro esalavano dalla bocca una nuvola di vapore, mi ricordavano le mucche della mia fattoria” ricorda sorridendo. Il discorso del direttore si è concluso con il ricordo della gradita cittadinanza onoraria di Cremona, per la quale si è detto orgoglioso e grato. Il suo discorso si è concluso, come immaginato, con un grande applauso da parte del pubblico in piedi. Alberto Mattolimoderatore dell’incontro, ha poi dato la parola al direttore principale del Festival Monteverdi Antonio Greco il quale a sua volta ha ripercorso il proprio cursus studiorum, ricordando come la musica di Gardiner abbia davvero segnato la strada per intraprendere con totale concentrazione il percorso intrapreso nella musica antica. Anche Greco non ha risparmiato racconti e aneddoti, legati soprattutto allo stesso Gardiner con cui ha collaborato più volte e il cui livello è l’ovvia stella polare per chi ha a che fare con Claudio Monteverdi. Ad affiancare questo interessante incontro erano anche alcuni solisti e strumentisti dell’Orchestra Monteverdi Festival-Cremona Antiqua che hanno eseguito brani dell’Orfeo e delle raccolte madrigali.
Anche il Sovrintendente del Teatro è rimasto soddisfatto di questo inizio scoppiettante Andrea Cigni il quale al termine dell’incontro si è lasciato sfuggire di aver parlato a lungo con il Maestro Gardiner nei giorni scorsi. Chissà, forse l’anno prossimo…
foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12

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