“Rischio di svolta autoritaria nel nostro Paese” – www.controradio.it – .


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Penso che quello che sta succedendo in Parlamento sia molto grave, non solo a livello di immagine, ma per quello che si sta facendo: è molto chiaro che c’è il rischio di una svolta autoritaria nel nostro Paese”. Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenendo a margine del Festival Fiom di Firenze.

“Per questo penso che sia necessario, invece, chiamare il Paese alla mobilitazione, alla lotta”, ha aggiunto. Riguardo alle dichiarazioni del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, secondo cui è peggio cantare ‘Bella ciao’ che essere il simbolo della Decima Mas, “ci sono momenti – ha detto Landini – in cui c’è quel dire che “un bel silenzio non è mai stato scritto”. Credo che anche chi dice sciocchezze di questo genere possa dirle perché quelli che cantano ‘Bella ciao’, i nostri padri, madri e nonni che hanno lottato per la Liberazione, hanno liberato questo Paese dal fascismo e dal nazismo. Lui può dire cose del genere oggi perché c’è la democrazia, quindi dovrebbe ringraziare chi ha sconfitto X Mas, il fascismo e il nazismo, altrimenti non potrebbe dire sciocchezze neanche lui.

“L’autonomia differenziata è di una gravità inaudita perché significa spaccare e dividere il nostro Paese, che è già abbastanza spaccato e diviso”, prosegue Landini, “per quanto ci riguarda intendiamo portare avanti una battaglia utilizzando tutti gli strumenti democratici, non esclusi il ricorso al referendum per abrogare una legge folle, se il Parlamento la vota”. Inoltre, per Landini “dobbiamo intensificare la nostra lotta e la nostra mobilitazione per affermare una diversa politica economica e sociale”. “Per questo abbiamo lanciato e stiamo rafforzando la campagna referendaria – ha detto riferendosi ai referendum contro il Jobs Act -, e d’altra parte, per quanto ci riguarda, siamo contrari all’autonomia differenziata e all’idea di modificando la Costituzione. Siamo pronti a condurre una battaglia democratica per fermare questa logica inaccettabile di chi vuole riportare indietro il Paese e cancellare la Costituzione”

«Se guardiamo al voto nel nostro Paese, penso che ci sia chiaramente un dato di astensione che è molto preoccupante», ha aggiunto Landini. “Quando la maggioranza degli italiani non va a votare – ha aggiunto – significa che anche noi siamo in piena crisi democratica, perché significa che la maggioranza dei cittadini non si sente più rappresentata da nessuno, e chi non Ad andare a votare sono quelli che stanno peggio nel nostro Paese, non quelli che stanno meglio”. “Ciò significa che per recuperare quella partecipazione abbiamo bisogno di politiche che rispondano ai bisogni delle persone, cioè l’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà, la garanzia di quei diritti che oggi non sono garantiti, dal diritto alla salute al diritto all’istruzione, al diritto al lavoro non precario, e quindi penso che per quanto ci riguarda sia necessario intensificare la mobilitazione e lottare per affermare quel cambiamento di politiche che non esiste. Il leader della Cgil sottolinea inoltre che «se si guarda in termini di percentuali, il governo mantiene una percentuale di voti crescente per alcuni, ma ci sono due caratteristiche: essendo un voto proporzionale, continua a indicare che quella maggioranza non è la maggior parte del paese; due, se si guarda il numero dei voti, nell’arco di un anno e mezzo di elezioni questa maggioranza ha perso un milione e trecentomila voti”.

“È necessario che la maggioranza che esiste cambi le politiche finora attuate in Europa: in particolare credo che si debba superare la logica della politica di austerità e dei patti di stabilità, perché è ora di attuare quella politica di investimenti che rimettono al centro il lavoro, la costruzione di un sistema fiscale e di un sistema sociale che non esiste”. “Credo che la notizia più preoccupante – ha continuato Landini – sia sicuramente il voto di Francia e Germania, che è quello che fa ancora più notizia. Se guardiamo alla composizione del Parlamento Europeo, essa riconferma sul piano numerico, seppur modificata, la possibilità di continuità dell’attuale maggioranza. Credo che questo sia un dato che può avere la sua importanza. Tuttavia, il punto che mi sembra importante affrontare è che le politiche di austerità attuate, e anche la guerra, i costi che la guerra sta avendo, hanno pesato molto su quel voto. Non è un caso che se si guarda alla crescita dell’estrema destra in Germania, in particolare nella Germania dell’Est o anche in altre aree, essa riguarda la parte del Paese che sta peggio, dove c’è più precarietà, meno diritti” .

Per il referendum contro il Jobs Act “continueremo a raccogliere firme fino a metà luglio, e le consegneremo a metà luglio: quindi è chiaro che più firme raccoglieremo, significa che abbiamo parlato con più persone, e vuol dire che c’è ancora più consenso per arrivare al referendum”, ha detto Landini. “In realtà le firme in queste ore hanno già superato le 600mila – ha aggiunto –, quindi continuiamo con questa raccolta, non ci siamo dati un obiettivo finale, vogliamo raccogliere il più possibile. Il punto vero è che vogliamo portare al voto la maggioranza dei cittadini del nostro Paese tra un anno”.

Il segretario generale della Cgil ha poi preso parte alla marcia di solidarietà con i lavoratori dell’ex Gkn che si è conclusa in piazza Indipendenza a Firenze con il grido ‘Lavoro, lavoro’.

 
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