«Napoli non è in Campania?» e il Pd lo difende – .

«Un’altra truffa mediatica. Lo ripeto da molte settimane”. Il governatore Vincenzo De Luca ha insistito anche oggi sui concetti espressi venerdì riguardo ai fondi per la bonifica di Bagnoli. «Si è trattato – ha ripetuto questa mattina, in occasione dell’inaugurazione di “Salerno Letteratura” – di un atto di scorrettezza istituzionale perché hanno caricato sui fondi della Regione un miliardo e duecento milioni per Bagnoli». Il sindaco di Napoli però ha risposto a De Luca, sempre questa mattina e a distanza: «Perché, forse Napoli non è in Campania?” Si è chiesto e ha chiesto Gaetano Manfredi a coloro che lo hanno consultato sull’argomento.

L’ormai datata polemica tra il presidente della Regione e il governo di Roma sul ritardo nell’attribuzione dei fondi di coesione alla Campania rischia quindi di aprirsi un nuovo capitolo nella lista degli equivoci anche con il sindaco della Capitale, accusato dal primo di essere troppo accomodante nei confronti di Roma. «Perché non hanno utilizzato i fondi di coesione di proprietà del governo nazionale? Questa è una cosa vergognosa. Ovviamente questo riduce le risorse destinate al Sud”, ha ripetuto oggi De Luca. «Dovevamo rimodulare il piano che avevamo inviato l’11 ottobre senza che nessuno parlasse mai di Bagnoli, né di altro. Si sono inventati altro per creare ostacoli, un ulteriore ricatto che si riversa sui Comuni di tutto il territorio regionale. La cosa più vergognosa – ha poi sottolineato – è questa quel miliardo e due sposta quasi 1 miliardo di euro al 2028/29, cioè le disponibilità concrete che ci saranno tra cinque anni, ma che intanto costringono a bloccare risorse importanti che avevamo destinato a tutti i territori della regione. Nonostante tutto – ha concluso il Governatore – andremo avanti e raggiungeremo tutti i nostri obiettivi”. «Il mio obiettivo è difendere la città. A Napoli serve Bagnoli e Napoli è in Campania” ha risposto da lontano Manfredi mentre arriva per un’iniziativa al teatro Mercadante.

Marco Sarracino, capogruppo Sud del Pd nazionale, entra in partita a gamba tesa. Neppure il tempo di chiudere la campagna elettorale e le urne prima che la distanza siderale tra De Luca e i vertici del partito di Schlein torni ad essere evidente. Sarracino: «Lo scontro istituzionale ha sempre un solo sconfitto, i cittadini. Stiamo portando avanti una dura battaglia in difesa del Sud e della città di Napoli. Lo facciamo contro le autonomie differenziate e per lo svincolo dei fondi FSC che spettano alla Campania. Ma attaccare il sindaco di Napoli, con tutto quello che sta accadendo nel Paese in questi giorni, rischia davvero di apparire fuori dalla storia. Soprattutto in un caso come quello di Bagnoli, dove le opere ambientali e idriche previste necessitano di una copertura regionale”. In pratica il deputato dem critica il metodo sbagliato. E poi ci prova con il partito metropolitano, guidato dal casilliano Peppe Annunziata: «Mi auguro che anche il partito locale cominci a capire la portata della questione e scelga di essere finalmente autonomo, cominciando a difendere il suo sindaco, il modello di coalizione che abbiamo costruito e il lavoro politico della Giunta, collegandosi con il partito nazionale dopo gli incomprensibili attentati delle ultime settimane”. Se non hai capito è un inizio redde rationem. Le prossime elezioni saranno quelle regionali. E dopo la vittoria alle elezioni europee, la maggioranza dem ha perso anche un ultimo briciolo di prudenza.

 
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