«Le società estere dei Dell’Orletta hanno ricevuto i crediti dai fallimenti» – Teramo – .

TERAMO. È con un meticoloso incrocio di date e giroconti sui conti di società estere che i finanzieri ricostruiscono quello che per la Procura era “il sistema Dell’Orletta”.
Nel processo contro il commercialista 65enne Massimo Dell’Orletta e il figlio Daniele, 38 anni, residente a Londra, accusati di peculato, autoriciclaggio e interesse privato in atti fallimentari, i cavilli delle operazioni finanziarie diventano la chiave di volta per spiegare i meccanismi con cui, secondo l’accusa ipotesi ancora da dimostrare nel corso delle indagini, il professionista avrebbe acquistato crediti deteriorati provenienti da diverse procedure concorsuali da lui seguite in qualità di liquidatore. Lo avrebbe fatto, secondo la Procura, avvalendosi di società di cartolarizzazione costituite ad hoc in Italia e all’estero e riconducibili a lui e al figlio. Attraverso tali società avrebbe acquistato, proprio nell’ambito delle procedure fallimentari da lui seguite in qualità di liquidatore, crediti deteriorati e poi, in virtù della sua posizione di liquidatore, avrebbe provveduto, attraverso una nuova ripartizione dell’attivo fallimentare, a cedere agli stessi crediti un maggior valore economico, incassando così ingenti somme di denaro attraverso tali società. Le domande dei pm in aula Stefano Giovagnoni E Silvia Scamurra a due finanzieri del nucleo di polizia economica e finanziaria del comando provinciale delegato alle indagini, e sentiti in qualità di testimoni dell’accusa, hanno ricostruito le varie fasi della delicata indagine a partire dalla costituzione delle due società di cartolarizzazione che, creati con piccole somme, in poco tempo hanno visto trasferimenti di 100, 200 e 400mila euro. E ieri in aula Massimo dell’Orletta è stato sorpreso a registrare l’audizione di un testimone: in aula sono vietate le registrazioni e solo il tribunale può decidere sull’eventuale autorizzazione.
Va precisato che le cartolarizzazioni rappresentano, nel panorama giuridico italiano, un istituto peculiare. Mutuati dalla prassi negoziale del “common law”, dove costituiscono operazioni negoziali non codificate, sono stati legiferati dapprima nel 1999 per fini privati, per poi assumere nel tempo ulteriori e diversi aspetti e finalità con una commistione di finanza privata e finanza pubblica. .
I crediti deteriorati o in sofferenza sono crediti bancari (mutui, finanziamenti, prestiti) che i debitori non sono più in grado di rimborsare regolarmente o non riescono a rimborsare affatto. Si tratta in pratica di crediti bancari (debiti verso altri soggetti) per i quali l’incasso è incerto sia in termini di rispetto delle scadenze che di ammontare dell’esposizione patrimoniale.
Padre e figlio sono finiti in due indagini (in una sono stati sottoposti agli arresti domiciliari) ed entrambi sono stati rinviati a giudizio. Ieri il collegio presieduto dal giudice Claudia Di Valerio (a lato i giudici Emanuele Ursini E Martina Pollera) ha riunito i due fascicoli in un unico processo. Tornerà in aula a ottobre con l’audizione degli altri finanzieri testimoni della Procura. Dell’Orletta e suo figlio sono difesi dagli avvocati Fabrizio Acronzio, Marco Pierdonati E Gaetano Biocca.
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