«Non fanno autobus e non ci sono garanzie per il futuro. È inaccettabile” – .

L’industria italiana degli autobus e il via libera del governo alla cessione al gruppo di Avellino: netta opposizione del presidente Bonaccini e dell’assessore al Lavoro Colla: «Aspetti molto gravi, un’operazione che crea preoccupazione»

«Fatelo operare aspetti molto gravi e inaccettabili, il che è motivo di grande preoccupazione”. Il giudizio dell’Emilia-Romagna è nettamente negativo cessione a Seri Industrial delle quote di Industria italiana autobus nelle mani di Leonardo e Invitalia. Le parole del presidente Stefano sono chiare Bonaccini e l’assessore allo Sviluppo Economico e al Lavoro Vincenzo Colla, che solo pochi giorni fa aveva messo in guardia il Ministero dell’Economia dal prendere decisioni affrettate sull’ingresso del nuovo socio privato nel capitale della società. Venerdì sera, invece, è arrivato dal dipartimento diretto da Adolfo Urso via libera alla vendita al gruppo avellinese della famiglia Civitillo.

I cinesi sono dietro l’angolo

«Tutta la nostra opposizione nei confronti del progetto del Gruppo Seri, che non ha le caratteristiche per sostenere una struttura come quella dell’industria italiana degli autobus, as questa azienda non ha mai prodotto né commercializzato un autobus, ma solo componenti”, dicono Bonaccini e Colla. «Anche noi siamo stati avvisati dell’interesse a stringere un accordo con un grande gruppo cineseche ha già visitato le fabbriche. Sarebbe incredibile, in un momento in cui c’è una grande opportunità di mercato nel trasporto pubblico locale in Italia, grazie agli investimenti del Pnrr, consegnateli ad aziende straniere”, avvertono i vertici delle istituzioni emiliano-romagnole. Proprio martedì scorso, infatti, uno delegazione del gruppo cinese CCIGattivi nel settore della mobilità green, aveva effettuato un sopralluogo presso la sede dell’IIA a Bologna, e analoga visita fece il giorno successivo all’altra fabbrica di Filumeri. E anche in quell’occasione Colla aveva condiviso le preoccupazioni dei sindacati “sulla necessità di trovare partner industriali in grado di garantire il rilancio”.

Armonia con i sindacati

«Inoltre è incredibile i due gruppi controllati dallo StatoInvitalia e Leonardo, restate compiere un’operazione affrettata, senza che questo sia accompagnato da a progetto industriale condiviso da tutti», protestano Bonaccini e Colla, che avevano chiesto un confronto sulle proposte sul campo, compresa quella avanzata dalla cordata bolognese (guidata da Valerio Gruppioni e Maurizio Marchesini) e respinta dal ministero. «Per questi motivi – concludono Bonaccini e Colla – Condividiamo tutte le preoccupazioni espressi in queste ore dalle organizzazioni sindacati, che non sono stati convocati per un incontro con i due gruppi che hanno presentato proposte, per discutere i rispettivi piani industriali. Riteniamo che questo metodo del Ministero sia molto grave e inaccettabile”.

16 giugno 2024

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