«Il Comune di Napoli non molla Tattoo Records, cercheremo un’altra sede» – .

«Il Comune di Napoli non molla Tattoo Records, cercheremo un’altra sede» – .
«Il Comune di Napoli non molla Tattoo Records, cercheremo un’altra sede» – .

DiCarmine Aymone

Tozzi: «Vogliamo incontrare il titolare al più presto, per poter parlare con lui. Non è solo un’attività commerciale, è un polo culturale”

«L’annuncio della chiusura della Tatto Records tocca tutti dal punto di vista emotivo. La nostra idea, d’intesa con il sindaco Gaetano Manfredi, con l’assessore al Turismo e Attività Produttive Teresa Armato e con Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune, è quella di capire se è possibile trovare un altro luogo, in modo da non far scomparire la funzione che una città avamposto culturale come questa ha avuto e difeso per 40 anni”. Parla l’avvocato Ferdinando Tozzi esperto in diritto d’autore, delegato per il settore musicale e audiovisivo, tramite la struttura amministrativa del Servizio Cultura del Comune di Napoli.

Le istituzioni intendono incontrare il titolare e deus ex machina della Tattoo Records Enzo Pone?
«Sì, vorremmo farlo il prima possibile. La Tatto Records è qualcosa che va oltre la semplice attività commerciale. In quest’isola musicale di Piazzetta Nilo, generazioni di appassionati e musicisti si sono incontrati, confrontati, ascoltati e scoperti musica e acquistato dischi. Un punto di riferimento, un punto di incontro a cui Napoli deve molto. Tattoo, supportando negli anni tanti artisti, offrendo una vetrina promozionale per le loro opere, ha creato una vera e propria ‘industria culturale’, esattamente quello che facciamo con il progetto pluriennale ‘Napoli Città della Musica’, perché la musica è uno strumento fondamentale per crescita culturale, civile, sociale ed economica dell’intera comunità”.

Il tuo obiettivo è sistematizzare, valorizzare e internazionalizzare la creatività musicale?
«Esattamente e cerchiamo di farlo, oltre che con grandi eventi e network internazionali, anche creando collegamenti reciproci tra istituzioni e attori del territorio partenopeo: Tatto Records è uno dei grandi player del territorio».

Tra i motivi della chiusura descritti da Pone (altri, come ha scritto sui social, dirà dopo il giorno di chiusura previsto per il 15 ottobre) c’è, per riprendere le sue parole, il fatto che «piazzetta Nilo, negli ultimi anni si è diventata una realtà non così facile da vivere professionalmente per chi tende a vendere un prodotto diverso da una pizza o da un cuoppo puzzolente di pesce mal scongelato”
«Capisco il punto di vista, per questo l’anno scorso il sindaco Manfredi e l’assessore Armato ponevano dei limiti nel centro storico, patrimonio dell’UNESCO, con un piano di tutela, all’apertura di nuove attività commerciali, attraverso un blocco per tre anni per la somministrazione di cibi e bevande. Nella stessa area, sempre per il prossimo triennio, non sarà consentito nemmeno l’ampliamento delle attività già esistenti. Ci vuole il giusto equilibrio come in tutte le cose”.

Sei un frequentatore abituale della Tatto Records?
«Certamente, come tutti coloro che amano la musica. Frequento il negozio, anche se è riduttivo per i motivi spiegati sopra definirlo così, da quando avevo 20 anni. Un paio di anni fa, mentre passeggiavo per il centro con Malyka Ayane, entrammo e passammo molto tempo curiosando tra i vinili e chiacchierando. È vero, ormai i dischi si ascoltano solo in streaming, ma va detto che le vendite dei vinili sono in ripresa negli ultimi anni. Esiste una nicchia di appassionati che amano e acquistano dischi e questa va preservata e alimentata per le generazioni più giovani, attraverso avamposti culturali come Tattoo Records. Confido in una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti”


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16 giugno 2024

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