La camorra a Napoli, la carriera criminale del boss Raffaele Amato e i fatti di sangue contestati dalla Procura – .

La camorra a Napoli, la carriera criminale del boss Raffaele Amato e i fatti di sangue contestati dalla Procura – .
La camorra a Napoli, la carriera criminale del boss Raffaele Amato e i fatti di sangue contestati dalla Procura – .
Raffaele Amato boss del clan Amato-Pagano

La Procura cristallizza la faida di Scampia e mette a posto gli ultimi tasselli. Per l’omicidio di Salvatore Ferrarese e le ferite di Ugo De Lucia E Antonio Caldieri. Non solo. Gli inquirenti chiudono il cerchio anche sul duplice delitto di Luigi Magnetti E Carmine Fusco. Arrestato il capoclan Raffaele Amatosoprannominato ‘vicchiarella. Carabinieri e Direzione distrettuale antimafia hanno messo il sigillo su alcuni ‘cold case’, grazie ai pentiti. Gli inquirenti dei Carabinieri fanno sapere che all’alba di ieri è stata adottata la misura cautelare nei confronti di un elemento di spicco del clan Amato-Pagano.

I militari del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti del 58enne, ritenuto indagato in collaborazione con altre persone nell’omicidio pluriaggravato di Ferrarese Salvatore e ferimento simultaneo di De Lucia Ugo E Caldieri Antonionell’omicidio di Magnetti Luigi E Fusco Carminenonché detenzione e porto abusivo di armi aggravato dal metodo mafioso e con finalità di agevolazione del clan camorristico Amato-Pagano, operante nella zona nord della città di Napoli e in alcuni comuni della provincia.

In particolare, gli omicidi e i ferimenti in questione sono avvenuti a Napoli e ad Arzano, rispettivamente il 25 settembre 2007 e il 9 febbraio 2008. Raffaele Amato è indicato dalla Procura come capo degli Scissionisti, che dichiararono guerra al clan Di Lauro di Ciruzzo ‘o milionario. Soprannominato ‘o Spagnuolo, considerato per anni uno dei capi del clan Amato-Pagano che diede origine alla faida di Scampia nel 2004, dopo la scissione dal peschereccio Cupa dell’Arco. Sette mesi fa era stato trasferito dalla Sardegna al carcere di Cuneo. Qui gli è stata notificata ieri mattina l’ordinanza cautelare. Difeso dall’avvocato Sara Luiu.

Una delle persone uccise (Luigi Magnetti) è il nipote del capo Salvatore Petriccione, detto ‘o marinaio (estraneo alle indagini), ritenuto uno dei fondatori di Vanella Grassi. Riavvolgiamo il nastro. Nel 2007 Vanella Grassi decide di staccarsi da Di Lauro e di unirsi alla Amato-Pagano. Gli Scissionisti, per mettere alla prova la loro fede, chiesero di commettere omicidi ai Di Lauro. La ricostruzione degli inquirenti si basa sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui Antonio Accurso E Rosario Guarino. Negli anni Novanta Raffaele Amato era considerato vicino alla famiglia Di Lauro, una sorta di luogotenente.

Tra i più carismatici del gruppo Cupa dell’Arco, contribuì a instaurare l’egemonia nel quartiere. Parliamo degli anni d’oro dei Di Lauros. Quando erano il primo clan nella zona nord della città (oggi sono rimasti pochi veterani, dopo indagini e decine di arresti). Amato avrebbe controllato un importante traffico di droga tra l’Italia e l’estero. Poi guiderà la rivolta dei cosiddetti ‘schegge’ contro il clan Di Lauro, dopo che questi avevano tentato di centralizzare il traffico di droga, sostituendo la vecchia guardia con braccianti più giovani.

Dalla Spagna, Amato avrebbe tirato le fila del traffico di droga nei quartieri di Secondigliano e Scampia. Almeno questo è quello che dicono gli inquirenti. La guerra con i Di Lauro passò alla storia criminale come la faida di Scampia, 60 omicidi in pochi mesi, tra il 2004 e il 2005. Fuggito in Spagna nel dicembre 2005, da lì continuò a gestire il traffico di droga (in particolare di cocaina). È stato arrestato a Marbella il 17 aprile 2009 dagli agenti antidroga napoletani. Il provvedimento eseguito ieri è una misura cautelare disposta nel corso delle indagini preliminari, contro la quale è ammesso ricorso.

Gli Splinteristi sono scomparsi? Lontano da esso. Gli Amato-Pagano rappresentano oggi la cosca più agguerrita e meglio organizzata della zona nord della città. Hanno sconfitto tutti, da Di Lauro, a Vanella Grassi, ad Abbinante. Dopo un cambio generazionale. Gli unici a fare da barriera sono i Licciardi di Masseria Cardone, perché alle loro spalle hanno l’Alleanza di Secondigliano con i Germano reale EHI Continua. Gli scissionisti sono bravi a evitare le guerre. Vanno d’accordo con tutti, ma poi impongono le proprie regole. Lello Amato era latitante nel 2006, dopo che nei suoi confronti era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare.

Nel 2009 è stato arrestato in Spagna. Poi trasferito dal carcere dell’Aquila a quello di Sassari. Fino a Cuneo. Oggi il boss è detenuto ai sensi del 41bis (carcere duro). Amato avrebbe guidato la rivolta contro i Di Lauro di Cupa dell’Arco. La faida di Scampia. La storia parte da lontano. Alla fine degli anni Novanta Paolo Di Lauro emerge alla guida di una vasta operazione di traffico di droga. Già nel 1999, cinque anni prima che la faida esplodesse in tutta la sua ferocia, erano emersi forti conflitti all’interno dei sottogruppi criminali per il controllo del traffico di droga.

A Scampia e Secondigliano tutto ruota attorno alla droga. E anche le guerre cominciano così. Nel 2002 Paolo Di Lauro fu sostituito dai figli, in particolare Cosimo Di Lauro, che iniziarono ad allontanare i leader di strada, introducendo persone di loro fiducia. La guerra iniziò con il ritorno a Napoli di Raffaele Amato, ex fedelissimo di Di Lauro rifugiatosi in Spagna (da qui il soprannome degli scissionisti, chiamati con disprezzo ‘gli spagnoli’ dai rivali).

 
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