Cesena, storici docenti del liceo Monti in pensione insieme al preside e al vicepresidente – .

Cesena, storici docenti del liceo Monti in pensione insieme al preside e al vicepresidente – .
Cesena, storici docenti del liceo Monti in pensione insieme al preside e al vicepresidente – .

Tutte le cose iniziano e finiscono. Succede anche al liceo “Monti”, dove due giorni fa non era solo la direttrice Simonetta Bini, al termine dell’ultimo collegio docenti della stagione, a salutare il personale scolastico. Si sono salutate e sono andate in pensione anche Manuela Biondi, la vicepreside, Giovanna Casalboni, Franca Solfrini, Luana Mazzoli, insegnanti storiche della scuola, Patrizia Papi, direttrice dei servizi generali e amministrativi, ed Eugenio Sanasi, collaboratore scolastico.

Sette pilastri della scuola lasciano il “Monti” in un colpo solo, tra sorrisi e abbracci. Dopo la riunione del collegio docenti, che si è tenuta nella palestra della scuola, ognuno di loro ha portato il proprio saluto a colleghi e amici, che si sono riuniti tutti insieme per festeggiare il ringraziamento per il lavoro svolto e per la dedizione alla scuola.

Luana Mazzoli

«Sono arrivata al “Monti” 25 anni fa, quindi nell’altro millennio, e i docenti di quel lontano anno scolastico sono ancora il professor Bazzocchi, la professoressa Fiorani e la professoressa Solfrini – ha esordito nel suo discorso di congedo l’insegnante di scienze Luana Mazzoli – Il corpo docente allora non avevamo più di 24 colleghi, mentre oggi siamo quasi 200. Ci incontravamo nella sala professori, tutti seduti attorno ad un tavolo ovale di legno chiaro. In 25 anni ho visto sedere sulla panchina presidenziale quattro persone diverse, ognuna con il suo carattere, ognuna con il proprio modo di intendere il management. I migliori, come il professor Bini, lo intendevano come una funzione e non come un esercizio di potere puro e personale. Nel mio modo di vedere le cose, senza intenzione cosciente, senza desiderio e passione, nulla può esistere e sostenersi. Quindi lascio questo liceo esortandovi a proteggerlo, mantenerlo, pensarci, sognarlo e farlo crescere. Proteggere il liceo “Monti” dal narcisismo, da chi pensa che possa essere l’arena per esercitare il proprio grande ego e coprire così le proprie fragilità. Proteggilo dalle slealtà e soprattutto da coloro che mettono al centro di tutto l’“io” e non il “noi”. Noi, perché il nostro liceo è una comunità. Proteggilo da chi non crede nell’inclusività. Vivilo con dignità e grazia. E soprattutto farlo tenendo sempre presente che al centro ci sono loro, gli studenti, i ragazzi. Si tratta di sognare per loro, vedere cosa possono diventare. Valeva la pena fare il maestro, anche solo per questo, e sono grato alla vita per essere stato maestro al “Monti” e, ricordo, anche a San Patrignano, che porto ancora oggi nel cuore”.

Franca Solfrini

Anche Franca Solfrini, insegnante di inglese per generazioni di studenti del “Monti”, ha voluto salutare i suoi colleghi con un caro ricordo, non solo di lei come insegnante ma anche come ex allieva del “Monti”. «Ho passato più della metà della mia vita qui: 38 anni. Sono entrato nel 1973 come studente e sono tornato nel 1991 come insegnante. Ricordo ancora la forte emozione nel salire quelle scale indossate da generazioni di studenti, tremanti di aspettative e speranze. Le emozioni si mescolavano a quelle del ruolo che avevo lasciato qualche anno fa e a quello che stavo per intraprendere, insieme ai miei nuovi colleghi, che erano stati i miei insegnanti del liceo: il professore di greco e latino Giobbe Gentili, il professore di italiano Giangiacomo Magalotti e il professore di storia e filosofia Pietro Castagnoli, che allora era diventato il mio preside. Ci hanno insegnato la bellezza classica, l’importanza del ragionamento e del non dimenticare. Devo ricordare una donna: la professoressa di lettere del liceo, Giovanna Lucchi. Per me il futuro senatore Lucchi ha svolto un grande compito di educazione, non solo scolastica ma di cittadinanza, e quindi di apertura verso il mondo e la vita. Quando mi sono diplomato al liceo, mi sono detto che non sarei mai stato un insegnante. La vita però ti riserva delle sorprese inaspettate: sono stata un’insegnante, anche se un po’ unica. Uno dei miei studenti una volta mi disse che non sembravo un insegnante ed era un po’ titubante nell’esprimere questa opinione su di lui: aveva paura di offendermi. L’ho ringraziato, perché non mi sono mai rispecchiato in un certo tipo di insegnante. Per me la cosa più importante del nostro lavoro sono gli studenti: dobbiamo stabilire un contatto con loro e poi iniziare a lavorare. Perché il nostro è il lavoro più bello del mondo”.

Giovanna Casalboni

Un’altra storica insegnante di inglese che ha salutato i suoi colleghi dopo 20 anni al “Monti” è Giovanna Casalboni, che nel suo commiato ha sottolineato di aver “riuscito a conciliare lavoro e insegnamento con la mia grande passione e interesse per l’inglese in questi tanti anni”. letteratura. E quando il lavoro è anche la tua passione, è come se non sentissi mai il peso di aver lavorato, in un certo senso. Per questo devo ringraziare la scuola”.

 
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