Prato, il comandante dei carabinieri arrestato per corruzione cercava di favorire un candidato al consiglio comunale – .

Prato, il comandante dei carabinieri arrestato per corruzione cercava di favorire un candidato al consiglio comunale – .
Prato, il comandante dei carabinieri arrestato per corruzione cercava di favorire un candidato al consiglio comunale – .

Il comandante della compagnia carabinieri di Prato Sergio Torinofinito in carcere due settimane fa e poi agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e accesso non autorizzato a un sistema informatico, ha provato anche a favorire un candidato al consiglio comunale di Poggibonsi (Siena). Negli atti dell’indagine ci sono conversazioni con Simona Codevilla di Fratelli d’Italia (che non è indagata)risalente al 20 maggio scorso e quindi in piena campagna elettorale.

I voti “facili” da prendere nella Rsa di Poggibonsi

In particolare, Turini sembra proporre al candidato uno stratagemma per accaparrarsi voti con il minimo sforzo, parlando di una RSA (i Burresi) di Poggibonsi dove vantava “agganci” grazie alle conoscenze maturate nel periodo in cui fu comandante di compagnia nel centro della Valdelsa senese.

“Lì i pazienti votano…, poi c’è la possibilità di fare… beh, un po’ di movimento”. E poi: “Si vota, si vota, ci sono tutti i collegamenti giusti (…) con gli anziani sono tutti… Io dico loro cosa votare, tutti votano, devono portare i santini: portateli voi”. ”, dice Codevilla al soldato. «Insomma sì, tutto ha un prezzo», risponde l’altro. Al che rassicura: «Portateli voi, fatemi votare e poi alla fine se sarò eletta pagherò il mio compenso». I due sembrano essere d’accordo: “Ah ah ah, sei un tesoro”.

L’accordo anche per le firme utili alla candidatura

Due settimane prima, dagli atti emerge un altro contatto, seguito da un pranzo a Monteriggioni: «Ho bisogno, insomma vorrei raccogliere delle firme»; dice la candidata, impiegata dell’Usl di Siena, secondo il suo profilo Facebook. “Devi chiamare qualcuno di Poggibonsi che mi possa dare delle firme?”. “Conosco molte persone, ma sai che non è facile, nel senso che dico loro, oh vieni e firma per me.” A quel punto lei insiste: “No ma ce n’è uno – dice un mio amico – che glielo regali le firme per la lista ma ne mancano poche, cinque o sei, devo anche chiamare qualcuno tra cinque o sei, cinque o sei persone quando avete chiamato per i vaccini“. Con Codevila che ricorda anche a Torinoi il periodo della pandemia. Le conversazioni sono state archiviate nei giorni scorsi dalla Procura, insieme ad altri verbali e appunti.

I favori del comandante all’imprenditore Matteini Bresci

Dai documenti emerge anche la presunta pressione esercitata da Torino per conto dell’imprenditore pratese Matteini Bresci di una famiglia che possiede alcune baracche vicino alla sua azienda, divengono oggetto di un acceso contenzioso in cui ci sarebbero state anche minacce. Secondo i pubblici ministeri, il comandante della stazione dei carabinieri di Prato si era messo a disposizione dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci (degli arresti domiciliari) e del capo di un’agenzia investigativa di Torino, Roberto Moretti, fornendo informazioni riservate e garantendo una corsia privilegiata nei rapporti con le forze dell’ordineil tutto in cambio di alcuni favori come bottiglie di vino, un viaggio pagato per il figlio negli Usa, ma anche pressioni di Matteini sul sottosegretario Giorgio Silli per mantenerlo alla guida dell’azienda pratese, e soprattutto con l’obiettivo di ampliando la propria rete di influenza

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Modica. Presentato il Festival “Scenari” 24 giugno – 28 luglio – .
NEXT Suoni di Marca, Donatella Rettore in concerto a Treviso | Oggi Treviso