Convegno “Oltre la terapia” a Ragusa. Focus sul tema della prescrizione sociale – – .

Il convegno “Oltre la terapia. Trattamenti non farmacologici nella demenza”.

Il convegno promosso da Chiara Savà, coordinatrice del Centro diurno “Così come sei”, educatrice professionale, musicoterapista, counselor professionale e tecnico comportamentale Aba, ha posto al centro il tema della prescrizione sociale.

Dal convegno è emerso infatti che ogni tre secondi nel mondo a una persona viene diagnosticata la demenza, ma il farmaco non può essere la risorsa per affrontare il problema, ecco perché sono necessari altri modelli terapeutici che vadano oltre.

“Anche la nostra città – ha spiegato Chiara Savà – può diventare una comunità amica dell’Alzheimer. Per questo stiamo valutando come sia possibile avviare la pratica della prescrizione sociale, un protocollo di cruciale importanza per la comunità che si trova a fronteggiare il proliferare di demenze sempre più diffuse nella nostra società odierna e che, per questo, necessita essere aiutati considerando che familiari e pazienti necessitano di essere seguiti non solo farmacologicamente ma anche con terapie che non utilizzano farmaci e che oggi l’Oms inserisce nella sua guida, riconoscendole come percorsi riabilitativi”.

Chiara Sara nel suo intervento ha sottolineato la necessità di attivare anche a Ragusa un percorso che vada oltre le terapie farmacologiche.

La sinergia è fondamentale in questo settore

All’apertura dell’incontro era presente anche il sindaco Peppe Cassì. Gli interventi dei relatori sono stati moderati dall’assessora alle Pari Opportunità, Elvira Adamo, che ha evidenziato, da parte sua, che “la prescrizione sociale prevede di creare una rete attorno alla persona che soffre di Alzheimer o di demenza senile per sostenerla e sostenerla, ma sul piano dall’altro farla restare a casa ovviamente protetta per non sradicarla dalla sua famiglia e dal suo contesto di vita. Sono stato invitato a promuovere questo servizio anche nella città di Ragusa. Naturalmente la sinergia è essenziale affinché questo modello possa essere attuato. Non possiamo essere monadi, nessuno si salva da solo, per parafrasare un titolo famoso. Solo le reti, la collaborazione tra istituzioni, onlus e società civile permettono di ottenere risultati a sostegno delle persone più vulnerabili”.

 
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