«Non poteva restare in prigione. È una sconfitta per lo Stato» – Teramo – .

TERAMO. «Si tratta dell’ennesima sconfitta per lo Stato italiano. Di fronte a episodi così particolari non sono ammissibili rinvii procedurali, così lunghi e dannosi per la salute di un essere umano”: Federica Di Nicola è l’avvocato che ha assistito Giuseppe Santoleri fin dal secondo grado di processo e ha fatto di tutto per cercare di fargli scontare la pena fuori dal carcere. «Ho lottato per Giuseppe con la piena consapevolezza del suo precario stato di salute e della gravità delle sue condizioni psicofisiche, ho vissuto con lui l’evoluzione della sua malattia e del declino cognitivo, ho percepito la sua angoscia, il dolore e la disperazione, che rendevano più intollerabile la detenzione in carcere. ogni giorno – racconta – mi aveva detto che non avrebbe aspettato l’udienza del 18 luglio ma io avevo cercato di confortarlo e rassicurarlo. Mi sento molto affranto e deluso. Ho provato ad accelerare il processo rivolgendomi anche al garante dei detenuti, ho esortato il carcere a fare maggiore attenzione, ho cercato di impietosire i giudici, ma tutto questo è stato inutile, perché Giuseppe non aveva la forza di aspettare. È stato ucciso dallo Stato, dalla lunghezza del procedimento e dalla negligenza dell’istituzione carceraria”.(dp)

 
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