Terzo suicidio in sei mesi, i sindacati chiedono interventi – Teramo – .

TERAMO. Terzo suicidio dall’inizio dell’anno nel carcere di Castrogno: il 34enne macedone a gennaio Jetón Bislimi Il ventenne di etnia rom era accusato del tentato omicidio della moglie a Capestrano nel marzo scorso Patrizio Guarnierinel mese di giugno Giuseppe Santoleri. Un bollettino che probabilmente dovrà essere aggiornato con altri numeri nel corso del 2024.
Per il sindacato Sappe “ogni suicidio è una sconfitta”. Lo dichiara il segretario provinciale Giuseppe Pallini e quello generale Donato Capece: «Tali episodi portano con sé il fallimento del sistema penitenziario, talvolta incapace di intercettare il disagio dei più vulnerabili che vedono nel gesto estremo l’unica via d’uscita. Siamo sgomenti e addolorati: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea. Si potrebbe ipotizzare un nuovo ordinamento penitenziario articolato su tre livelli: il primo, per i reati meno gravi con pena detentiva non superiore a tre anni, caratterizzato da pene alternative al carcere, come la libertà vigilata; il secondo livello riguarda le pene detentive superiori a tre anni, che dovranno inevitabilmente essere scontate in carcere, ma in istituti molto meno affollati per l’alleggerimento derivante dall’operatività del primo grado e una notevole riduzione del ricorso alla custodia cautelare. Il terzo livello, infine, è quello della massima sicurezza, in cui il contenimento in carcere è l’obiettivo prioritario”. Per Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria «serve un decreto penitenziario per sgonfiare il sovraffollamento carcerario, consentire l’assunzione straordinaria e accelerata degli agenti nelle forze di polizia penitenziaria e garantire il potenziamento dell’assistenza sanitaria, soprattutto di carattere psichiatrico. Santoleri è il 44esimo detenuto a togliersi la vita nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno”.
Per Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato di polizia penitenziaria S.PP, dichiara: «L’altra faccia della medaglia dell’emergenza penitenziaria è l’aumento delle aggressioni e delle violenze contro il personale penitenziario che hanno raggiunto il 40% in più nel giro di pochi mesi. Lo stesso giorno del suicidio di Teramo, 8 agenti sono stati aggrediti e costretti a ricorrere alle cure mediche. Il governo e l’amministrazione penitenziaria non sono in grado di contrastare questa situazione. Il cambio di rotta tanto auspicato non c’è stato con questo governo con il quale abbiamo visto aumentare l’indifferenza verso i problemi delle carceri”.(dp)
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