“Ruolo faticoso, ma dopo tanti anni mi diverto ancora” – .

“Ruolo faticoso, ma dopo tanti anni mi diverto ancora” – .
“Ruolo faticoso, ma dopo tanti anni mi diverto ancora” – .

Lei è una sinalungiana che lavora in nome della continuità. Le diverse conferme arrivate finora vanno nella direzione di voler ripartire da uno zoccolo duro per poi rafforzarlo anche grazie alle direttive dell’allenatore Iuri Pezzatini, confermato alla guida della rosa. In porta per il decimo anno consecutivo sarà in porta il capitano Federico Marini, come ha raccontato di sé in una lunga intervista riportata da almanaccocalciotoscano.it. “Le trecento partite in maglia rossoblu? Sono tanti, e pensare che quando sono arrivato a Sinalunga stavo pensando di mollare – sottolinea il portiere nato a Montalcino –. Dopo le stagioni al Siena, in Primavera e in prima squadra, avevo giocato per un anno in prestito alla Pianese. L’estate successiva si presentò l’occasione per un’esperienza in Serie D nel Terracina, trovavo stimolante la prospettiva di un ambiente caldo, a 19 anni mancava ancora un anno mi sentivo motivato e molto motivato ma si rivelò difficile il legame con Lo spogliatoio, era un calcio professionistico al quale non ero pronto, a fine mese scomparve il presidente, tanto che poi la società fallì. Sono tornato a casa dopo poco più di un mese demoralizzato. Passarono due mesi e Franco Meacci mi chiamò. l’allenatore dei portieri della Pianese, dicendomi che erano pronti ad accogliermi di nuovo lì, così a novembre ho ripreso ad allenarmi e ho fatto la mia seconda stagione con loro, alternandomi con l’altro portiere Benedettini”.

Finalmente sugli inizi. “Ho iniziato a giocarci da bambino per una serie di cose. Mi piacevano i tuffi, non avevo paura di farmi male anche quando giocavamo per strada, e non mi piaceva per niente correre. Come si arriva a 300 partite con la stessa maglia? Mi diverto È ancora un ruolo faticoso, duro fisicamente per allenarsi, ma man mano che passano gli anni quando inizi a sentire il peso degli errori diventa più impegnativo a livello mentale. Me li ricordo tutti, imparo e cerco di non rifarli tutti, ma possono sempre succedere”.

 
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