che giustizia è questa? – .

«Dopo più di due anni siamo al punto di partenza. Non abbiamo più fiducia nella Procura. Nonostante questo non ci fermiamo, il danno subito da Luca è notevole e crediamo di avere tutto il diritto di conoscere la verità, di scoprire come sono realmente andate le cose”. Era il gennaio del 2022 quando Chiara Tavernamadre di Luca Castiglioniaveva pronunciato queste parole davanti al Tribunale di Milano dove si era appena svolta quella che doveva essere la prima udienza di un processo che la famiglia Castiglioni attendeva da due anni.

Un processo declassato da doloso a colposo quello spostato da Milano a Rho

Processo poi annullato per mancata presentazione di querela e il reato è stato declassato da doloso a colposo. Un processo trasferito poi da Milano al giudice di pace di Rho che venerdì scorso si è trovato di fronte a Luca Castiglioni, l’imputato Marius Tiba, 27enne di Parabiago, accusato di lesioni colpose (ma secondo lo stesso difensore l’unico a c’entra poco con la vicenda), ma non la cosa più importante sulla scrivania: le 800 pagine di cartelle cliniche e cartelle piene di carte per la chiusura delle indagini.

Non sono state trasferite cartelle cliniche e cartelle da Milano a Rho

Una “dimenticanza” che ha lasciato senza parole tutti i presenti in aula, ma soprattutto Luca e la sua famiglia che da troppo tempo aspettavano che si mettesse fine a questa vicenda. E invece… Bisognerà invece ricominciare da capo con la convocazione nell’aula di Rho di alcuni dei testimoni già ascoltati a Milano. Testimoni che potrebbero essere coinvolti anche in prima persona in questa strana vicenda avvenuta nel lontano luglio 2019 durante una festa di compleanno a Nerviano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane rhodesiano è stato sollevato e spintonato con troppa violenza a causa di “una partita finita male”, cadendo a terra e sbattendo la testa sul pavimento di marmo.

Trasportato all’ospedale di Legnano ha lottato tra la vita e la morte e oggi non è ancora tornato a una vita normale

Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Legnano, ha lottato tra la vita e la morte, poi è stato ricoverato in terapia intensiva e ha dovuto subire anche una lunga riabilitazione. Nonostante gli sforzi presso l’istituto Bosisio Parini, Luca non è ancora tornato a una vita normale: ha riportato gravi danni permanenti che non gli permettono di farlo. Venerdì scorso è stata una doccia fredda per Luca, che è scoppiato in lacrime al termine dell’udienza, quando il giudice di pace di Rho ha praticamente dichiarato che si doveva ricominciare tutto da capo, fissando al 6 dicembre la prima udienza del nuovo processo. a Rho.

Alla prossima udienza del 6 dicembre si ricomincerà da capo

Una vicenda, quella che ha coinvolto il giovane di Rodi, con tanti buchi neri, tanti silenzi e tanta burocrazia come l’ultimo atto avvenuto venerdì mattina scorso a Rho quando giudice e pubblico ministero si sono trovati ad avviare un’udienza senza disporre degli atti del Tribunale di Milano, aspetto fondamentale per poter iniziare i lavori. Una doccia fredda per Luca e la sua famiglia, ma in ogni caso, come ribadisce ancora una volta mamma Chiara «non ci fermiamo, il danno subito da Luca è notevole, crediamo di avere il diritto di sapere la verità e a questo punto di lo sapremo presto visto che sono passati cinque anni da quel maledetto mese di luglio 2019.»

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV crolla un’ala di Palazzo Edilizia a Salerno, non ci sono vittime né colpevoli – .
NEXT il centro storico è raggiungibile a piedi – – .