Aumento della dipendenza da droga e alcol tra i minori in Umbria, protocollo tra istituzioni per intervenire – .

Aumento della dipendenza da droga e alcol tra i minori in Umbria, protocollo tra istituzioni per intervenire – .
Aumento della dipendenza da droga e alcol tra i minori in Umbria, protocollo tra istituzioni per intervenire – .

Sono sempre più i giovani che in Umbria hanno a che fare con droga e alcol. E’ per contrastare l’abuso di ‘sostanze tossiche’ tra i minori che è stato raggiunto un protocollo d’intesa tra diversi organismi.

Sono sempre più i giovani che in Umbria hanno a che fare con droga e alcol. E’ per contrastare l’abuso di ‘sostanze tossiche’ tra i minori che è stato raggiunto un protocollo d’intesa tra diversi organismi.

Lo rendono noto il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani e la presidente ff della Corte d’appello di Perugia Claudia Matteini, che spiegano come “iln aumento preoccupante anche nella nostra regione l’abuso e la dipendenza da droghe, alcol o altre sostanze tra i minori. A dare l’allarme è anche il fatto che l’assunzione di queste sostanze fa spesso da sfondo ad altri reati. Da qui la necessità di intervenire con iniziative volte a individuare le migliori strategie di azione per arginare il fenomeno”.

Tuttavia, quello della tutela dell’infanzia è un ambito molto complesso e articolato, la cui sensibilità alle problematiche coinvolge molteplici settori e competenze. Da tempo la Corte d’Appello e la Procura Generale di Perugia si sono fatte promotrici e hanno aderito a numerosi progetti e collaborazioni tra uffici giudiziari, organi ed esperti del settore al fine di tutelare i soggetti più fragili e individuare gli adeguati strumenti di intervento e trattamento.

Da queste esigenze nasce il rinnovato “Protocollo d’intesa per la valutazione delle persone sospettate di abuso o dipendenza da sostanze tossiche” tra il Presidente ff della Corte d’Appello di Perugia, anche in qualità di Coordinatore del Tavolo regionale integrato di confronto permanente sulle famiglie e minorenni, Claudia Matteini, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, Sergio Sottani, il Presidente del Tribunale per i Minorenni per l’Umbria, Grazia Isa Maria Mazzini, il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni, Flaminio Monteleone, il Direttore Generale dell’ASL Umbria 1, Nicola Nardella, il Direttore dell’ASL Umbria 2, Piero Carsili, il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, Vincenzo Nicola Talesa, acquisito il contributo dei rappresentanti delle istituzioni competenti e degli esperti in materia settore dagli stessi individuati.

Il presente atto fa seguito e tiene conto di un precedente Protocollo d’intesa stipulato nel 2021, nonché delle novità normative intervenute nel corso della sua vigenza e della sempre crescente necessità di adeguati percorsi legali e assistenziali per i soggetti fragili.

I punti del documento sono dieci in cui vengono stabilite le linee guida necessarie per migliorare la collaborazione tra i soggetti coinvolti e creare una rete interistituzionale. Solo una tempestiva valutazione e successiva presa in carico da parte dei competenti servizi territoriali con la predisposizione di un programma terapeutico e di monitoraggio, ove necessario, garantisce una migliore tutela del minore e del suo nucleo familiare. Per questo motivo il Protocollo, con il miglioramento delle procedure e la semplificazione degli aspetti applicativi, assicura una valutazione precisa e rapida delle persone sospettate di abuso o dipendenza da sostanze tossiche, nonché la chiarezza e l’efficacia delle altre procedure socio-sanitarie percorsi sanitari attivati ​​anche su richiesta dell’ Autorità Giudiziaria.

Più in particolare, la norma disciplina i casi di richieste di intervento in procedimenti riguardanti questioni familiari e minori, sia da parte del Tribunale per i minorenni che dei tribunali ordinari operanti in Umbria, ad una delle strutture sanitarie pubbliche della regione competenti per il trattamento delle dipendenze. Il servizio sanitario si prenderà cura del soggetto predisponendo un programma terapeutico e di monitoraggio personalizzato, inviando una relazione periodica sull’andamento all’ufficio richiedente.

Sulla base dei dati finora raccolti si stimano circa quattrocento interventi l’anno, i cui costi resteranno a carico del servizio sanitario. È inoltre previsto un modello uniforme e valido per tutta la Regione, al fine di semplificare i passaggi, garantire risposte adeguate alle richieste della magistratura, senza tralasciare le esigenze operative dei servizi sanitari e il rispetto della riservatezza dei dati.

 
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