Interviste ai protagonisti della 73a edizione del Trento Bondone – .

Le parole dei protagonisti dopo la sfida all’università della salita.

Luigi Fazzino (1° assoluto): «Non posso credere di aver vinto la Trento-Bondone. È un sogno aver battuto il re Simone Faggioli. Considerando che non avevo mai gareggiato su questo percorso, sono venuto a Trento con la mia squadra con l’obiettivo di fare più punti possibili, qualunque cosa sia arrivata è arrivata senza alcuna preoccupazione, ma mettendo sempre il massimo impegno. Nelle prove del sabato ho fatto segnare due ottimi tempi con 9’30” e 9’22”, poi in gara ho cercato di guidare nel modo più pulito possibile, anche con condizioni di asfalto non ottimali, ed il successo è arrivato, con una che ha qualche anni sulla carta d’identità e anche con pneumatici che hanno un paio d’anni. Come in ogni gara, ho studiato meticolosamente il percorso e sono riuscito ad interpretare al meglio la mia prestazione in una competizione davvero dura, che mette sotto stress vettura e pilota. Adesso mi godo questa vittoria”.

Simone Faggioli (2° assoluto): «La Trento-Bondone è sempre una gara lunga e difficile e oggi non ho reso bene come in altre occasioni. Dovevo fare di meglio. Dopo le prove di sabato pensavo che avrei potuto ottenere un tempo anche inferiore a 9 minuti e 10 secondi e invece ero 7 secondi più alto. Ho fatto delle scelte sbagliate nell’assetto della macchina, che hanno influito sulla gara e mi sono toccato in una parte del percorso, pensando di aver rotto il cerchio e che la mancanza di concentrazione mi è costata cara, visto il distacco irrisorio dal vincitore. Ma bravo Luigi per la prestazione straordinaria messa insieme, considerando che è alla sua prima esperienza e bravo anche l’altro siciliano Andrea Di Caro, del nostro team, capace addirittura di centrare il record alla sua prima partecipazione con un 1.600 . I giovani avanzano, ma proviamo a resistere ancora un po’. Ci proverò l’anno prossimo per la gara del centenario”.

Achille Lombardi (3° assoluto): «Sono soddisfatto del podio, ma ho anche qualche rammarico per un banale problema elettronico di sabato che ci ha costretto a fermarci, saltando la seconda prova. Quindi mi sono persi alcuni riferimenti e volevo provare anche una gomma più dura. Ho provato a giocare la carta di una gomma che già conoscevo, ma in alcuni punti la scelta non ha pagato. Sicuramente non sarebbe cambiato nulla per la classifica generale, visto il gap con i primi due, ma qualcosa poteva essere migliorato e la voglia di fare meglio c’è sempre. Non è stato un giro facile, ai 7 tornanti galleggiavamo e anche nei chilometri successivi l’asfalto era un po’ umido. Comunque sono contento, ringrazio la squadra, l’ingegnere e tutti gli sponsor”.

Diego Degasperi (4° assoluto): «I miei obiettivi erano due per questa edizione della Trento-Bondone: segnare un tempo sotto i 9 minuti e 30 secondi e ci sono riuscito con 9’25” e salire sul podio. Purtroppo i migliori piloti italiani sono andati più veloci e mi devo accontentare del quarto posto, ma sono ugualmente soddisfatto. Gara dopo gara con la mia Norma continuo a migliorare, dovremmo correre ogni quindici giorni, come fanno i nostri rivali, per aumentare il feeling con la vettura. Se penso che fino a 15 anni fa scendere sotto i 10 minuti era un’impresa titanica, aver stabilito oggi questo tempo mi dà una grande soddisfazione. Considerando che anch’io sono finito a bordo strada e pensavo di aver forato, posso ritenermi particolarmente soddisfatto”.

Andrea Santo Di Caro (6° assoluto): «Ottima prestazione nella mia prima Trento – Bondone. Una gara difficile sia dal punto di vista mentale che fisico. Tra l’altro, essendo particolarmente giovane, è anche la prima sfida così lontana da casa. Di solito partecipo alle cronoscalate in Sicilia e in passato ho preso parte a molte gare di kart, aspetto che mi aiuta soprattutto su piste molto guidate. Sono soddisfatto della mia prestazione, un’esperienza indimenticabile per la pista, per il pubblico, per la vettura che mi ha dato ottime risposte e grazie per i consigli di Simone che si sono rivelati fondamentali. Non è stata una gara facile a causa della lunghezza del tracciato, del cambio di asfalto, delle diverse pendenze e delle diverse temperature”.

Matteo Moratelli (8° assoluto): «No, non sono soddisfatto. Dalla prova di sabato ho incrementato il mio tempo di sei secondi. Le gomme erano quelle di ieri, ma oggi faceva caldo e la vettura sbandava continuamente da Candriai in poi”.

Giuseppe Ghezzi (1° Gruppo GT e presidente della Scuderia Trentina): «A partire dal risultato della gara, sono molto felice per la vittoria e il tempo ottenuto. Pensavo di concludere con una prestazione intorno ai 10’35”, invece sono arrivato a 10’33”, primo di un gruppo che comprendeva 19 vetture al via. Un ringraziamento anche ai miei meccanici, che hanno preparato una vettura al top, considerando che durante le prove ho rotto l’albero motore. Come presidente della Scuderia Trentina sono doppiamente soddisfatto perché la macchina organizzativa ha funzionato in modo ottimale. Ho uno staff di appassionati e professionisti senza eguali. Grazie a tutti e grazie alle amministrazioni e a tutti gli enti che hanno collaborato. Da domani saremo già al lavoro per il centenario”.

Thomas Pichler (2° Gruppo GT): «La sfida per la vittoria del girone con Giuseppe era molto serrata. Pensare che ci dividono solo 18 centesimi su 10 minuti di gara è davvero una sciocchezza, ma Ghezzi è stato più bravo e quindi complimenti a lui. Ho cercato di preparare la vettura al meglio, ripetendo tutti i passaggi di un percorso che conosco molto bene nella mia testa, per cui non ho rimpianti. Le vetture GT sono molto divertenti da guidare, ma trattandosi di vetture pensate per la pista, in certi tornanti è difficile chiudere la curva, soprattutto nel primo tornante a sinistra”.

Manuel Dondi (1° Gruppo E2SH): «Nel 2019 ho ottenuto il secondo posto assoluto, ma con la convinzione che si potesse fare meglio. Quest’anno però ho ottenuto una prestazione di alto livello e il record del girone di 10’08” ne è la prova. Sono molto contento, anche perché ho avuto subito sensazioni positive, già a partire dai test di sabato, con una vettura molto performante. Partendo dal presupposto che nulla è impossibile e che anche il record di quest’anno può essere battibile, ritengo l’impresa particolarmente ardua. Tornerò l’anno prossimo per il centenario.”

Alessandro Zanolli (1° Gruppo E1): «Vittoria e tempo superlativo. Sono molto contento del risultato. Non nego che dietro c’è tanto lavoro da parte del team PA Racing e devo ringraziarli. Abbiamo iniziato con alcuni test in pista a Castelletto per trovare il set-up ottimale nei giorni precedenti la gara. Poi conosco perfettamente il percorso, essendo la mia gara di casa, e quindi è venuta fuori una miscela vincente. Tra gli accorgimenti vincenti adottati dopo i test di sabato, il setting, ovvero ammorbidire l’ammortizzatore anteriore per avere un po’ più di beccheggio, è stata sicuramente una buona scelta, così come la mescola media dello pneumatico. Volevo fare bene, probabilmente ho anche preso qualche rischio, trovando olio sul percorso, auto ferme che sbattevano e si inumidivano nella parte finale. Ma è andata bene. Penso che il tempo di 10’32” con una vettura da rally sia difficile da battere”.

Giacomo Liuzzi (1° Rs Plus): «Per me è stata la prima gara importante dell’anno e riuscire a conquistare una vittoria di categoria e di gruppo è una grande soddisfazione. Sono venuto a Trento per migliorare il record, purtroppo le condizioni meteo con l’asfalto bagnato non me lo hanno permesso, facendo segnare un tempo più alto di un secondo rispetto allo scorso anno. Fino a Candriai ho guidato molto bene e loro erano veloci, poi ho pensato a gestire la macchina, per non metterla in difficoltà, e ho lasciato qualche secondo decisivo. La Trento-Bondone è straordinaria, con il suo percorso insidioso e bellissimo. Non per tutti. Ci vuole coraggio, tranquillità e determinazione”.

Selina Prantl (2a Rs Plus): «Sono a metà soddisfatto della prestazione. Mi sono proposto di fare un tempo vicino agli 11 minuti e 30” e ci ho messo 11’28”. Quindi missione compiuta. Avremmo potuto fare meglio, ma le gomme hanno sofferto a metà pista e ho iniziato a scivolare e quindi il tempo finale poteva essere abbassato ulteriormente. Ma va bene.”

Anna Maria Fumo (1° Rs Cup): «Non mi aspettavo di vincere e precedere il mio avversario Alessandro Giovanelli, che tra l’altro correva in casa. Sicuramente ho guidato bene, ho studiato nei minimi dettagli il percorso che ora conosco, visto che era la mia terza partecipazione alla Trento-Bondone, e poi il team GT Racing mi ha messo a disposizione una vettura in perfette condizioni. Nel primo test di sabato ho urtato un tornante, compromettendo l’assetto, ma i ragazzi del team hanno fatto un miracolo e già nella seconda sessione di test la macchina era al top”.

Salvatore Riolo (1° storico): «Finalmente è arrivata la vittoria nei campionati storici dopo il terzo posto di due anni fa e il secondo lo scorso anno. Non nascondono che ho avuto anche la possibilità di stabilire il record di classe, ma non è stata una giornata facile, perché siamo partiti per primi nell’umidità della notte e non sapevamo quanto lontano potremmo spingerci oltre. Inevitabilmente dovevo fare attenzione alla guida, poi ho dovuto anche sorpassare quattro vetture. In ogni caso sono molto felice”.

Mario Massaglia (1° IHC): «Vincere la gara del campionato europeo alla prima partecipazione ad una gara considerata l’università delle gare in salita è motivo di orgoglio. Non nego che anche per me è stata una felice sorpresa. Sono arrivato a Trento lunedì e ho avuto qualche giorno per prendere confidenza con il percorso. Nella seconda prova di sabato si è rotto un pezzo della frizione. I meccanici Stefano e Luciano del Team Di Fulvio hanno fatto un lavoro straordinario, lavorando tutta la notte e chiudendo il cofano alle 8 del mattino. Ho vinto grazie a loro”.

 
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