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”Per fare questa disciplina bisogna essere preparati. Un futuro olimpico? Ci penso…” – .

”Per fare questa disciplina bisogna essere preparati. Un futuro olimpico? Ci penso…” – .
”Per fare questa disciplina bisogna essere preparati. Un futuro olimpico? Ci penso…” – .

Vivere Senigallia continuano gli incontri con i protagonisti dell’attività sportiva locale. Oggi abbiamo chiacchierato un po’ con Diego Mori, giovanissimo judoka (classe 2010) quest’anno due volte campione italiano nella categoria 81 kg; ci racconta come vive la disciplina e le sue ambizioni future.

Raccontaci di quando hai iniziato a praticare judo
Ho iniziato a frequentare la palestra di judo all’età di 4 anni, quando prima di me la frequentava un mio amico di scuola. All’inizio ero intimidito ma poco dopo ho preso subito confidenza con l’ambiente e con i miei istruttori. Oggi posso dire che l’ambiente della palestra dove mi alleno è diventato come una seconda famiglia”.

Il momento più bello che hai vissuto grazie a questa disciplina?
Ci sono stati tanti momenti belli, certo le vittorie danno sempre soddisfazione, ma anche le sconfitte insegnano e come nelle vittorie si sente l’affetto di tutte le persone che frequentano la palestra, dai genitori agli istruttori e compagni di squadra”.

Recentemente sei diventato per due volte Campione Italiano nella categoria 81 kg, te lo aspettavi a inizio stagione?
Mi importava! E mi sono allenato tantissimo, non solo in palestra ma anche individualmente. La preparazione fisica nel judo è importante quanto quella mentale: volevo insomma vincere, per me innanzitutto come obiettivo personale ma anche per tutti coloro che credono in me”.

Come sono i tuoi allenamenti?
Ci alleniamo in palestra 3-4 volte a settimana ma quando posso mi alleno anche individualmente con una corsetta all’aria aperta che mi aiuta a livello mentale”.

Hai già in mente di partecipare alle Olimpiadi o è ancora troppo presto?
Ebbene sì, penso che le Olimpiadi siano il sogno di tutti gli atleti… Le Olimpiadi, l’ingresso nelle Fiamme Oro, tutti sogni che per ora tengo nel cassetto, così come lo è stato vincere gli scudetti italiani”.

Quali risultati possiamo aspettarci da te in futuro?
Continuerò nel mio percorso allenandomi per migliorarmi sempre. Sono consapevole che il judo è una disciplina dura dove ti prepari costantemente, ma dove puoi perdere tutto in pochi secondi. Dedico questa vittoria ai miei insegnanti e a tutti i miei compagni di squadra. Un pensiero speciale va anche al mio maestro Stefano Pompei, so che mi guardava da lassù e sarebbe fiero di me e del mio risultato. Grazie a tutti!”.

 
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