le preoccupazioni degli operatori turistici – .

Dal 1 luglio il biglietto d’ingresso al Parco Archeologico di Ercolano costerà 16 euro, con un incremento del 23% rispetto ai precedenti 13 euro. Questo aumento dei prezzi, scoperto casualmente attraverso la piattaforma di acquisto dei biglietti online, ha suscitato notevole preoccupazione tra gli operatori turistici locali.

Maurizio Maddaloni, titolare di un’importante agenzia di viaggi e consigliere comunale di Fiavet Campania Basilicata, ha espresso i suoi dubbi sull’aumento non comunicato in anticipo. Maddaloni sottolinea che tali decisioni possono incidere negativamente sulla competitività della Campania rispetto ad altre destinazioni turistiche che beneficiano di incentivi e promozioni. Ciò che più preoccupa è la tempistica degli aumenti, attuati in piena stagione turistica, che rendono difficile adattarsi a chi ha già programmato i propri pacchetti vacanza con largo anticipo.

Il turismo, dice Maddaloni, è una questione di pianificazione. I pacchetti e i servizi correlati vengono spesso venduti con un anno di anticipo e improvvisi cambiamenti dei prezzi possono creare notevoli inconvenienti. La mancanza di comunicazione e coordinamento con gli operatori del settore è vista come un grave difetto nel processo decisionale.

Gli operatori turistici, che portano effettivamente i visitatori nei siti archeologici, spesso si trovano a dover affrontare le conseguenze di tali aumenti senza avere il tempo di adattarsi. Ciò può comportare costi aggiuntivi che gli agenti di viaggio devono coprire per mantenere buoni rapporti con i tour operator stranieri e salvaguardare l’immagine delle destinazioni turistiche italiane. La preoccupazione è che tali aumenti non accettati dai contratti precedentemente stipulati possano portare a giudizi negativi sulla professionalità e correttezza commerciale degli operatori italiani.

Giuseppe Scanu, presidente di Fiavet Campania Basilicata, ha evidenziato la necessità di un maggiore riconoscimento politico e di un’adeguata attenzione da parte delle istituzioni per il settore turistico. La mancanza di collaborazione e la tendenza ad operare in autonomia rischia di vanificare gli sforzi di valorizzazione delle aree interne e dei siti meno conosciuti. Scanu lamenta che senza una strategia comune gli operatori preferiranno concentrarsi su destinazioni già consolidate, che richiedono meno sforzo promozionale.

La soluzione proposta è l’istituzione di un tavolo di confronto per stabilire regole e modalità di collaborazione più efficaci e trasparenti. Ciò consentirebbe una gestione più coordinata delle politiche di prezzo e dei rapporti istituzionali, a beneficio dell’intero settore turistico campano.

In conclusione, l’aumento dei prezzi dei biglietti ad Ercolano solleva questioni fondamentali sulla gestione e sulla comunicazione nel settore turistico. Per mantenere la competitività della Campania come destinazione turistica è fondamentale un approccio più coordinato e una maggiore sensibilità alle esigenze degli operatori del settore.

 
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