Toyota, una possibile vittoria mancata per problemi tecnici ed errori – News – .

Toyota sfortunata e imperfetta

A controbilanciare la splendida vittoria del Ferrari alla 24 Ore di Le Mans non può ovviamente esserci che la delusione degli avversari, in primis di Toyota: Le due vetture della casa giapponese hanno concluso al secondo e quinto posto della classifica generale e anche quest’anno, come lo scorso, sono state le più tenaci avversarie della Ferrari 499P. Sia per il valore dei piloti che per le caratteristiche del GR010 che su asfalto freddo e umido è stata spesso la vettura più performante. Sfortunatamente per Toyota, però, l’intero weekend di gara è stato costellato di impegni errori di guida da parte dei piloti e piccoli problemi tecnici durante la gara. Fattori che hanno contribuito a far uscire le vetture giapponesi dalla lotta per la vittoria finale. In particolare, la GR010 #7, seconda classificata con l’equipaggio Kobayashi, de Vries, Lopez (che ha sostituito l’armatore Conway infortunato alla vigilia) ha sofferto in gara due forature lente e un paio di problemi al motore. L’argentino è stato protagonista di un ultimo stint all’inseguimento disperato della Ferrari di Nielsen che ha dovuto gestire le energie residue per tagliare il traguardo in prima posizione. Alla fine poco più di quattordici secondi separavano Nielsen da Lopez, un distacco che in 24 ore di gara è paragonabile ad un soffio.

Piloti e tecnici sono d’accordo, si poteva vincere

Le dichiarazioni di Lopez a fine gara rivelano il suo disappunto per la grande occasione sfumata:

Ogni volta che ci riprendevamo succedeva qualcosa. Abbiamo perso tempo nelle zone lente, abbiamo avuto due forature, una con Kamui e una per me appena uscito dal box per gli ultimi due stint, quando era asciutto. Kamui ha avuto un problema al motore e anch’io ne ho avuto uno. Non mi piacciono le supposizioni, ma sicuramente avevamo il ritmo giusto. Abbiamo fatto il giro più veloce della garail mio giro mi è stato tolto a causa dei limiti della pista, ma era anche il giro più veloce. Devo essere orgoglioso di quello che ha fatto la squadra e anche del mio lavoro. Sul bagnato stavo guadagnando molto tempo, facendo la differenza. Sono davvero orgoglioso, a 41 anni, di essere arrivato con una settimana di anticipo e di essere riuscito a fare questa performance. Devo solo ringraziare tutti alla Toyota per avermi dato la responsabilità di finire la gara”.
Lopez è stato anche protagonista di un testacoda alla chicane Dunlop nell’ultima ora di gara, incidente che lui stesso ha definito “strano”, suggerendo che potrebbe essere stato causato dal “freno motore o qualcosa nel sistema”, negando però che sia stato decisivo per la vittoria finale. La Toyota ha la possibilità di vincere.

In merito ai problemi al motore patiti dal #7, il direttore tecnico della Toyota Gazoo Racing David Floury ha dichiarato: “Il primo era dovuto a sensore. La seconda volta è stata una interruttore che è stato attivato. Non abbiamo la possibilità di intervenire sugli interruttori tramite telemetria perché non è consentito. Dovevamo dirgli (Lopez) cosa fare mentre guidava”.

Floury ha le idee abbastanza chiare sui motivi della sconfitta finale contro la Ferrari:

“Le ragioni sono diverse. Sulla vettura n. 7 abbiamo avuto due forature lente ed in entrambi i casi abbiamo dovuto fare ulteriori soste fuori dal finestrino. In termini di ritmo assoluto, penso che la Ferrari sia stata un po’ più veloce. Considerando tutte le condizioni, il degrado, penso che siamo stati forti. Non penso che abbiamo perso la gara a causa della macchina (riferito alla performance ndr)”

Parlando invece della Toyota #8, quinta è stata la linea del traguardo conquistata Brendon Hartley, Ryo Hirakawa e Sebastien Buemi, Decisivo il testacoda di Hartley a due ore dalla fine nel duello con la Ferrari di Alessandro Pier Guidi. Là GR010 #8 era anche stata in testa alla corsa verso la metà della gara, ma poi la forte pioggia ha spazzato via gran parte delle sue ambizioni di vittoria.

Avevamo la possibilità di vincere“Ha detto Hirakawa. “Ero in testa alla gara prima che arrivassero le safety car e le slow zone. È un peccato. Abbiamo fatto quello che potevamo. È molto difficile prevedere il tempo ed è facile dirlo col senno di poi. Prima che arrivasse la pioggia, avevamo un po’ di ritmo. Alla fine la pioggia non ci ha fatto alcun favore. Ma questa è Le Mans. Torneremo più forti”.

 
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