Livorno, le tartarughe Agata e Calandrino Il Tirreno tornano in mare – .

Livorno, le tartarughe Agata e Calandrino Il Tirreno tornano in mare – .
Livorno, le tartarughe Agata e Calandrino Il Tirreno tornano in mare – .

LIVORNO. Sono tornate in mare le tartarughe Caretta Caretta “Agata” e “Calandrino”. Rilasciati al largo delle Secche della Meloria, gli esemplari di Caretta caretta ritornano in acqua dopo le cure presso il Centro di Recupero e Riabilitazione tartarughe marine dell’Acquario di Livorno.

Le operazioni di recupero e poi rilascio delle tartarughe sono avvenute nell’ambito dell’attività della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della Regione Toscana.

“Agata” è un esemplare femmina di tartaruga Caretta caretta rinvenuto il 26 maggio scorso nella zona di Portoferraio (Isola d’Elba), dalla Capitaneria di porto dell’isola allertata da un privato cittadino che aveva notato che l’animale galleggiava in modo anomalo. “Calandrino” è il nome dato alla piccola tartaruga Caretta caretta, ritrovata sulla spiaggia di Calambrone il 25 febbraio.

Le operazioni di rilascio sono state coordinate dal personale dell’Acquario di Livorno, grazie alla collaborazione del Servizio Operativo della Direzione Marittima – Capitaneria di Porto di Livorno e al supporto dei volontari dell’Ampana per il trasporto degli esemplari al porto. Alla liberazione ha partecipato anche Giovanni Cerini – Assessore alla Cultura del Comune di Livorno.

La tartaruga “Agata”

Trovata in una zona di mare nel Canale di Piombino sulla rotta del traghetto dove è stata ritrovata, la tartaruga è stata costantemente monitorata dagli agenti della Capitaneria di Porto fino all’arrivo di Valeria Paoletti (Associazione Elbamare – Cavo diving) che ha subito notato la presenza di un granchio a livello della cloaca, probabile causa del galleggiamento anomalo dell’esemplare. Nonostante la rimozione del granchio, la tartaruga sembrava ancora in difficoltà, mostrava un nuoto lento e non riusciva ad immergersi. Si è ritenuto pertanto opportuno far effettuare un controllo veterinario completo all’animale, e procedere quindi al ricovero presso l’Acquario di Livorno – Centro di Recupero e Riabilitazione Tartarughe Marine.

All’arrivo all’Acquario di Livorno, AGATA pesava 42kg con un carapace di 69cm x 62cm e aveva alghe e lepada sul retro del carapace, che sono state prontamente rimosse. Gli accertamenti effettuati nei giorni successivi, quali radiografie ed esami del sangue, hanno fortunatamente confermato il buono stato di salute dell’animale che si è anche nutrito ed ha iniziato ad immergersi; è stato quindi ritenuto idoneo al rilascio in mare.

Essendo una femmina adulta, “Agata” potrebbe rivelarsi una possibile candidata per deporre le uova lungo le nostre coste. Per questo motivo, con lo scopo di monitorarne gli spostamenti e nella speranza di seguirla anche nella sua ipotetica nidificazione, la tartaruga è stata marcata con una targhetta satellitare dal Prof. Paolo Luschi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Lo strumento applicato fornirà, oltre alla localizzazione dell’animale, numerose informazioni aggiuntive come il tipo di immersione effettuata, le profondità raggiunte e la temperatura dell’acqua. Già adesso si è visto che l’esemplare si è allontanato dalla costa e fino a stasera nuotava nelle acque dell’Isola Gorgona. L’applicazione di strumenti come questo avviene nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Ricerca, che viene portato avanti in collaborazione tra il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

La tartaruga “Calandrino”.

Si tratta di una tartaruga treppiede Caretta caretta: poiché in tartarughe così giovani il sesso è incerto, abbiamo deciso per una volta di assegnarle un nome maschile. L’esemplare è stato ritrovato in stato emaciato con alcune lesioni infette sugli arti, probabilmente gettato a riva dalla mareggiata. L’assenza della pinna anteriore sinistra risale probabilmente ad un vecchio episodio di predazione in quanto presentava una cicatrice perfettamente chiusa e nessuna infezione. All’arrivo al Centro di Recupero e Riabilitazione tartarughe marine dell’Acquario di Livorno, il “Calandrino” aveva un carapace che misurava 26cm x24cm ed un peso di 1,2kg, mentre dopo le attente cure del personale dell’acquario e del nostro veterinario Marco Salvadori le dimensioni sono aumentate a 27 cm x 25 cm di carapace e 2,5 kg di peso. In occasione della sua liberazione, essendo ancora molto piccolo, lo staff ha deciso di dotarlo esclusivamente di microchip.

Ringraziamo come sempre l’ospedale veterinario di Ardenza per il supporto radiologico fornito al nostro centro di recupero e riabilitazione per questi esemplari bisognosi di soccorso.

L’operazione di recupero delle tartarughe è stata effettuata nell’ambito dell’attività della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della Regione Toscana che ARPAT coordina sia per il recupero di esemplari spiaggiati o in difficoltà, sia vivi che morti, sia per il monitoraggio di nidi di tartarughe marine Caretta caretta; dal 2013 al 2023 sono stati censiti in Toscana 52 nidi con un totale di 4603 uova deposte e 1299 pulcini nati. La stagione riproduttiva della tartaruga caretta in Toscana si è aperta con un nido censito a Roccamare, nel comune di Castiglione della Pescaia, deposto lo scorso 23 maggio e con un secondo nido deposto sull’isola di Pianosa il 13 giugno.

 
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