Punizioni per fumo e negazione degli studi. Patrigno condannato – .

Punizioni per fumo e negazione degli studi. Patrigno condannato – .
Punizioni per fumo e negazione degli studi. Patrigno condannato – .

È stato mantenuto colpevole del reato di lesioni personali aggravate ai danni della figlia della moglieE condannato alla pena di un anno e due mesi, due mesi in più rispetto a quanto aveva chiesto il procuratore onorario. L’accusa, per uno straniero di 48 anni, era quella di aver picchiava la ragazza perché sorpresa a fumare e perché non era d’accordo con il suo desiderio di frequentare l’università. Per la Procura il 13 agosto 2022 le sputò in faccia, l’afferrò per i capelli, la gettò a terra, poi le diede calci e pugni in faccia e in altre parti del corpo, provocando lividi con uno Prognosi a 15 giorni.

L’avvocato Azzali

Al processo la ragazza, oggi 22enne, nata in Italia, si è costituita parte civile con l’avvocato Marco Azzalie mi è piaciuto risarcimento provvisorio di 5.000 euro, il resto sarà regolato con separata sentenza civile. Per l’imputato, assistito dall’avvocato Caterina Pacificiil giudice ha ordinato il sospensione della pena subordinata alla frequenza di specifici corsi di recupero per cinque anni.

La 22enne ha raccontato alla polizia di essere stata rimproverata dalla madre che aveva ricevuto da un’amica una foto di sua figlia che fumava una sigaretta sul cellulare. La reazione dell’imputato è stata violenta, in quanto l’aveva prima offesa, dicendole “Fai schifo”, e poi le aveva sputato in faccia, l’aveva afferrata per i capelli, gettata a terra e poi colpita con calci e pugni di ogni tipo. sopra il suo corpo. il suo corpo. Si era rifugiata nella sua stanza, ma lo era stata seguita e picchiata nuovamente dal patrigno che le aveva dato un pugno in faccia.

A quel punto la giovane aveva tentato di uscire di casa, ma lui l’aveva seguita, afferrandola nuovamente per i capelli, riportandola all’interno dell’abitazione. È stata la sorella a chiamare la polizia dopo essersi rifugiata in bagno.

La ragazza aveva raccontato agli agenti della razioni sproporzionate dell’uomo, che l’ha insultata, dicendo sia a lei che alla sorella che il padre le aveva abbandonate perché non si comportavano bene. «È una persona violenta e ho paura delle sue reazioni», aveva verbalizzato la giovane Contro il consiglio del patrigno voleva frequentare l’università.

Oggi l’uomo si è difeso, negando tutte le accusesostenendo soltanto di essere intervenuta per calmare i frequenti litigi tra madre e figlia. “La ragazza aveva un problema educativo”ha detto in tribunale l’imputato: “fumava, aveva dei vizi, faceva di tutto, come lasciare mozziconi di sigaretta in camera, nei bicchieri, sul terrazzo. Ma non l’ho toccato“. Interrogata sui lividi sul volto della giovane, la 48enne ha affermato che la figliastra era tornata da una vacanza a Ibiza con il viso gonfio.

Anche sentito la madre della ragazza che difese il maritoammettendo i litigi tra lei e la figlia, di essere stata spinta dalla ragazza e di averle dato due schiaffi. La difesa ha provato a puntare sulla scarsa affidabilità della giovane“,”censurato a scuola a causa di una serie di sanzioni disciplinari“, ma il giudice era di parere diverso. La difesa farà appello.

Il 22enne attualmente vive a casa di una zia e studia all’università di Cremona.

Sara Pizzorni

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