Intelligenza artificiale e realtà aumentata, le imprese spezzine alle prese con la sesta rivoluzione industriale – .

Intelligenza artificiale e realtà aumentata, le imprese spezzine alle prese con la sesta rivoluzione industriale – .
Intelligenza artificiale e realtà aumentata, le imprese spezzine alle prese con la sesta rivoluzione industriale – .

Come il settore industriale spezzino si sta avvicinando alla trasformazione digitale e quale impatto sta producendo e produrrà l’intelligenza artificiale. Nel mondo di un’economia che galoppa verso un cambiamento inevitabile nel tentativo di costruire un futuro governabile, questo è uno dei temi chiave e di grande attualità che muove imprenditori e aziende, manager e consulenti. Di questa sfida perpetua, in piena e continua evoluzione, si è parlato questo pomeriggio in un’affollata sala convegni della Confindustria della Spezia.
L’occasione era decisamente ghiotta per le imprese del territorio provinciale chiamate a partecipare all’iniziativa promossa dall’associazione che riunisce gli industriali spezzini: un bando decisamente vincente visto che non c’è un posto libero nell’aula di Confindustria.

La premessa è chiara: esiste un nuovo modo di fare impresa che contempla le tecnologie dell’intelligenza artificiale e della realtà immersiva, sia a livello concettuale che attraverso casi di studio concreti sviluppati da Digital Innovation Hub Liguria e GEA Digital. I lavori sono stati aperti da Mario Gerini, presidente di Confindustria La Spezia, che ha ricordato brevemente come “la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale stiano rivoluzionando l’intero settore industriale”, ricordando anche che il tema è stato affrontato nel recente G7.
Tito Zavanella, presidente di GEA e GEA Digital, ha presentato una “società di consulenza” con 60 anni di esperienza che in quest’ultimo periodo si è emancipata nonostante la mutevolezza del campo digitale. Costruire un “digital advisory board” per restare connessi, dice Andrea Teja, professionista spezzino emigrato a Milano e direttore di Gea Digital, che si sofferma sul contesto attuale: “Internet è la quinta rivoluzione industriale, è durata trent’anni e è finita . Adesso siamo al sesto con l’intelligenza artificiale che è un po’ come internet negli anni ’90. Due settimane fa eravamo a Parigi e alla domanda ricorrente dove saremo tra un anno la risposta è che nessuno lo sa. L’impatto di questa ondata è così significativo che se le aziende non lo cavalcano usciranno dal mercato. La strategia aziendale è al centro di tutto, un amministratore delegato diventa una figura necessaria e, questo vale per tutte le aziende, è necessario impegnarsi nell’aggiornamento dell’infrastruttura informatica: “O si lavora per ottimizzare la macchina operativa o per il miglior cliente esperienza o si creano nuove fonti di valore”, spiega Teja, dividendo la strategia di trasformazione tra innovazione organica e inorganica.

Andrea Teja

La presentazione del “Digital Innovation Hub Liguria” sarà curata da Guido Conforti, direttore del DIH Liguria. Una società nata nel 2017 e che oggi sviluppa le proprie attività in sei diversi ambiti: orientamento al business, formazione digitale, start up innovative e open Innovation, sviluppo high tech del territorio, centro studi e progetti di ricerca, comunicazione e marketing dell’innovazione. “Una prima fase di valutazione seguita dall’elaborazione dei dati da parte del DiH e infine dalla restituzione del referto”. Conforti parla di “transizioni gemelle, digitale e sostenibilità” che stanno accelerando la velocità con cui si applicano al contesto competitivo delle imprese. Conforti cita Scout&map tra i progetti promossi da Dhi Liguria e l’iniziativa settimanale CoffeeTech, aperta a tutti. Con una certezza di fondo: “L’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa sta certamente acquisendo ancora più rapidamente un ruolo centrale”.

Dall’iniziale AI descrittiva (1970-80) a quella predittiva (1990-2000) passando per quella prescrittiva (2010-20) fino all’AI generativa di oggi, quella che riconosciamo con ChatGpt: particolarmente interessante per gli industriali che hanno frequentato, il panel su “Intelligenza Artificiale e AI Generativa” a cura di Andrea Cantone, client director di Alkemy e dello stesso Andrea Teja. I dati hanno dell’incredibile: “ChatGpt ha riunito 1 milione di utenti in cinque giorni, in 18 mesi sono diventati due miliardi di persone. È la portata di quest’onda e questo spiega perché non possiamo rispondere dove saremo tra un anno. Ma tutto questo porta sicuramente dei vantaggi alle aziende: con pochi investimenti si può raggiungere un use case. Entrando nella pratica, Teja fornisce una serie di linee guida per essere efficaci, seguendo alcune regole fondamentali per utilizzare al meglio lo strumento ChatGpt, in particolare nella modalità “auto” (ma ce ne sono anche altre, tra persone, tra persone e macchine e anche tra macchine solo): “Definire il ruolo (chi siamo e cosa facciamo), chiarire il contesto, fornire indicazioni sul tono e sul formato espressivo, fornire qualche esempio magari copiando e incollando le mie ultime dieci email così da prendere spunto dal stile di scrittura “.

 
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