Cosa dice la sentenza della Cassazione su Chiara Appendino e i fatti di piazza San Carlo a Torino – .

Il processo d’appello va ripetuto e la pena deve essere più leggera rispetto ai 18 mesi di reclusione decisi in secondo grado. Ma la responsabilità penale di Chiara Appendino è «irrevocabile», per quanto riguarda i fatti di piazza San Carlo, a Torino, del 2017. Lo ha deciso la Corte di Cassazione.

Per Chiara Appendino, ex sindaco di Torino, ci sarà un nuovo processo d’appello ma la sua responsabilità, e quindi la sentenza, è “irrevocabile”, secondo la Corte di Cassazione. Circa un anno fa Appendino si era visto confermare in secondo grado la sua condanna a 18 mesi per i reati di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni relativi ai fatti di piazza San Carlo. La Corte Suprema ha stabilito che la pena deve essere ricalcolata e ridotta, ma ha comunque stabilito che la responsabilità penale dell’ex sindaco è “irrevocabile“. Sostanzialmente, quindi, scompare la possibilità di un’assoluzione. La pena sarà più bassa, ma la condanna anche nel nuovo processo è già inevitabile.

Il 3 giugno 2017, mentre si giocava la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, in Piazza San Carlo a Torino è stato allestito un maxischermo per mostrare la partita. Mentre la folla era radunata, però, quattro persone con spray al peperoncino hanno scatenato il panico: tra la folla, mentre molti cercavano di scappare – in molti casi temendo che fosse in corso un attentato – vi erano circa 1.600 feriti, e morirono due donne in seguito agli infortuni. Il sindaco è stato indagato e poi condannato come responsabile dell’organizzazione.

Lo stesso accadde a Paolo Giordana, allora capo di gabinetto del sindaco: anche per lui si ripeterà il processo di appello. Respinta la memoria di Marco Sgarbi, vicecomandante della polizia municipale condannato a un anno e due mesi. Ci sarà un nuovo processo anche per Maurizio Montagnese, ex presidente dell’agenzia Turismo Torino. Il capo della questura, Alberto Bonzano, è stato assolto in via definitiva «per non aver commesso il fatto», essendo già stato assolto in secondo grado.

Petrolchimico Siracusa, cosa dice la sentenza della Corte Costituzionale sul depuratore di veleni

Come accennato, quindi, per Chiara Appendino si terrà un altro processo d’appello che porterà a una pena inferiore, ma pesano le parole della Corte di Cassazione sulla sua responsabilità penale, considerata “irrevocabile”. Una “grande” decisione giustizia per le vittime“, secondo l’avvocato parte civile Caterina Biafora. Uno degli avvocati del sindaco Franco Coppi ha parlato di una “sentenza particolarmente severa”, perché “le viene attribuita la responsabilità di fatti che difficilmente avrebbero potuto essere da lei controllati”.

Appendino, in un lungo post sui social, ha scritto: “Non ho mai smesso di rivolgere il mio pensiero alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non scomparirà mai”. Oggi «accetto la decisione della Corte Suprema ma, allo stesso tempo, Non posso nasconderti un senso di amarezza“, ha aggiunto: “L’unico ente ritenuto responsabile di quegli episodi è il Comune (e io come sindaco), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, hanno stati licenziati o assolti ai vari gradi di processo”.

“È uno squilibrio che fatico a comprendere e ad accettare: Comune e sindaci non possono continuare ad essere loro capro espiatorio per tuttodall’incolumità pubblica allo smog (per il quale, tra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo)”, ha concluso Appendino, chiedendo “una sana riflessione tra tutte le forze politiche e il governo” sulla normativa attuale.

Tra i primi commenti a suo sostegno c’è stato quello di Giuseppe Conte: “Dai Chiara. Ti siamo vicini e comprendiamo la tua amarezza che solo tu paghi. Sei onorato della tua scelta di esserti sempre difeso al processo, mai dal processo”, ha scritto il leader del M5s.

Antonio Decaropresidente dell’Anci (l’associazione dei Comuni) e sindaco uscente di Bari, ha condiviso la riflessione del sindaco: “Devo esprimere tutto il mio disappunto per la sentenza”, perché “ancora una volta solo il sindaco paga personalmente la responsabilità per questioni che non rientrano sua competenza”.

IL Movimento 5 Stelle del Piemonte ha diffuso una nota comune parlando di “grande amarezza in tutti coloro che conoscono gli oneri e gli onori di amministrare, di fare politica tra la gente e per la gente”. Appendino “è stato caricato della responsabilità di questa tragedia”, si legge. “Dopo una sentenza come questa sarà difficile trovare persone disposte a candidarsi per governare un Paese o una città”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Un gruppo speciale qui. Gilardino è ambizioso e in crescita” – .
NEXT «Qui per dare speranza alla città, mettetevi subito al lavoro» – .