“Un gruppo speciale qui. Gilardino è ambizioso e in crescita” – .

Morten Thorsbycentrocampista di Genovaintervistato da TVPlayha ripercorso le tappe che lo hanno portato a diventare un calciatore professionista: “Non pensavo fosse possibile, pensavo di andare in America a studiare e giocare. Credevo di poter fare bene, alla fine a 17 anni questa squadra olandese mi notò in un torneo in Spagna e due settimane dopo ero in Olanda da solo”.

Qual è il motivo del miglioramento del calcio norvegese?
“Vent’anni fa in Norvegia hanno cominciato ad usare l’erba sintetica e forse anche questo ha aiutato. In Norvegia siamo forti nello sport”.

Quanto è stato importante Ranieri per te?
“Ho lasciato l’Olanda e sono venuto qui. Ranieri mi ha capito davvero e ho creato subito feeling, è un uomo straordinario, una persona meravigliosa”.

Cosa ne pensi di Haaland?
“È un ragazzo molto umile, è naturale, ha fatto una stagione incredibile ed è ancora il miglior giocatore della Premier League. Personalmente mi piace molto, ha qualità incredibili”.

Qual è stata la tua esperienza all’Union Berlino?
“Abbiamo fatto una stagione incredibile, personalmente ho avuto qualche problema fisico, per me era difficile stare in una città così grande”.

Che differenze ci sono tra Serie A e Bundesliga?
“Ovviamente c’è una differenza culturale, è bello vedere come la cultura del Paese rispecchia la cultura del calcio, mi piace di più il calore dei tifosi qui in Italia”.

È diventato un po’ italiano?
«Mi sento a casa, ho tanti rapporti umani con la gente, dicono che i genovesi sono chiusi, ma per me non è così, se vuoi vedere gente chiusa venire in Norvegia».

A cosa è dovuta la decisione di tornare in Liguria con la maglia del Genoa?
“Non stavo bene a Berlino, ho avuto la possibilità di tornare qui a Genova e qui mi trovo benissimo e per me è fondamentale per la mia salute”.

Qual è il segreto di questo Genova?
“Abbiamo un gruppo speciale, andiamo molto d’accordo, ci vogliamo tutti bene, l’allenatore ha fatto un lavoro incredibile ed è davvero una brava persona. Gilardino è in fase di crescita, vive a Pegli, è ambizioso, ha voglia di imparare ed è molto umile, il Genoa dà tutto per questo”.

Perché il numero 2?
“Sono ambientalista, ho visto come stava cambiando il mondo, voglio dare un messaggio, sono ambientalista, la natura sopravvive, noi no, il 2 rappresenta l’Accordo di Parigi del 2015, il calcio è un fenomeno globale e può fare la differenza”.

Che progetto stai portando avanti con l’azienda?
“Stiamo lavorando per trasmettere messaggi ambientali ai tifosi e alla città di Genova e stiamo cercando di migliorare anche qui sul campo sportivo”.

Le abitudini che hai cambiato per l’ambiente?
“Non sono perfetta, ho cambiato alimentazione, mezzo di trasporto, se posso vado a piedi o in bicicletta, vado anche a pulire le spiagge”.

Con chi hai legato di più?
“Ovviamente abbiamo il gruppo scandinavo, ma qui siamo tutti insieme. Con Albert dobbiamo parlare inglese, anche loro vanno molto d’accordo qui a Genova”.

Cosa significa indossare questa maglietta?
“Quando entri allo stadio lo senti, è veramente bellissimo, i tifosi ti trasmettono energia, le nostre tribune sono il nostro dodicesimo uomo in campo”.

In cosa potrebbe aiutare il calcio?
“Il calcio sta già facendo molto su tante dinamiche sociali come il razzismo e la violenza sulle donne, è l’unico fenomeno sociale che unisce il mondo intero. Il calcio può salvare il mondo, non c’è niente come questo sport”.

 
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