sospesi i prossimi due sfratti – .

MASSA – Dopo un incontro di due ore in Comune con sindaco e assessore, l’USB porta a casa un primo risultato, ma possono tirare, per il momento, un sospiro soprattutto le famiglie che la prossima settimana avrebbero dovuto subire sfratti e sfratti. di sollievo. La giornata, che finiva la sera, cominciava nel caldo pomeriggio. Alle 16 il sindacato, sostenuto da alcuni consiglieri di minoranza, movimenti e partiti come Rifondazione Comunista e Rivoluzione Allegra si è recato a Palazzo Ducale per parlare con il Prefetto. Armati di tende con cui avrebbero accampato in piazza Aranci se le loro richieste non fossero state accolte, il sindacato chiede la sospensione di tutti e sette gli sfratti previsti da qui al prossimo mese e che lascerebbero in strada una quarantina di persone in totale. Con loro c’è anche Roberto: lui e la moglie insieme ai due figli, di cui uno disabile, avrebbero dovuto fare le valigie mercoledì. La situazione di Roberto Dell’Amico è particolarmente delicata e non solo per il figlio disabile. Sotto il braccio, mentre aspetta che scenda la delegazione USB dall’incontro con il capo del Gabinetto, ha la coperta: nel caso dovesse portare fino in fondo la protesta e fermarsi a dormire in una delle tende istituita dai sindacalisti lì sotto Palazzo Rosso. I giornalisti gli chiedono se possono nominarlo e se possono fotografarlo: “Non importa, fai pure” risponde, ma si percepisce qualcosa nella sua voce e in quell’alzata di spalle che forse rivela un disagio. Del resto, per un uomo che ha sempre lavorato tanto, che ha sempre mantenuto la famiglia pagando il mutuo della casa, ritrovarsi improvvisamente senza lavoro a 56 anni e senza alcuna prospettiva di reinserimento nel mondo del lavoro, con la banca che dopo vent’anni di rate pignora quella che ormai considerava la casa di famiglia, deve essere davvero una pillola molto amara. Ma Roberto sa che per salvare la sua famiglia dalla strada la strada da seguire è questa: denunciare ciò che accade a testa alta. La casa che Roberto stava comprando piano piano, rata dopo rata, finì in banca e da lì in un’azienda di Milano. Un’azienda che non accetta come pagamento i fondi per gli arretrati innocenti messi a disposizione dalla Regione, che dona circa 8mila euro l’anno per chi è in difficoltà. Sono molti, infatti, i proprietari di casa che non accettano come pagamento le risorse del fondo regionale. La situazione diventa più critica durante i mesi estivi, quando sono i turisti ad accaparrarsi gli alloggi sul mercato, attraverso gli affitti settimanali che i proprietari di gran lunga preferiscono.

“Non troviamo alloggio da nessuna parte – dice Roberto -, non te lo affitta nessuno, è estate e vogliono tanto e poi tanto non te lo affittano. Ogni volta che proponiamo l’utilizzo dei fondi regionali i proprietari spariscono e nel frattempo io mercoledì dovrei uscire di casa”.

“Da qui al mese prossimo – spiega Elia Buffa dell’USB – sono previsti sette sfratti e sfratti: tutte le famiglie con minori, disabili nel nucleo familiare e tutti morosi innocenti, cioè che non hanno i soldi per pagare. Questa settimana ne sono previste due. Abbiamo avuto incontri con l’amministrazione – sottolinea il sindacalista – ma l’unica risposta che offrono è quella di ricorrere ai fondi privati: purtroppo però in questo periodo non è possibile, è una soluzione finta, non vera perché la gli affitti richiesti sono troppo alti anche per i dipendenti pubblici e si tratta tutti di lavoratori stagionali e temporanei. Due famiglie con minorenni si trovano in case popolari occupate e le altre sono affittate da privati ​​e sotto sfratto. Se le istituzioni non hanno soluzioni noi proponiamo che restino negli alloggi fino a quest’estate e poi trovino qualcos’altro, nessuno può finire in strada. Chiediamo al Prefetto di sospendere gli sfratti programmati e di assumersi la responsabilità di prendersi cura delle famiglie, quindi durante l’estate cerchiamo soluzioni concrete e reali in attesa che poi i prezzi si sgonfiino, utilizzando anche i fondi provenienti dagli innocenti arretrati della Regione a cui tutte queste famiglie hanno diritto. Altrimenti torneremo a piangere come l’inverno scorso quando un senzatetto morì congelato: ora è il momento di mettersi al dunque”.

Nicola Cavazzuti di Rifondazione Comunista aggiunge: “Il Comune di Massa dispone di 94 appartamenti pubblici che non sono abitati perché non abitabili né per i bagni né per la parte elettrica e quindi vuoti. Roberto non può pensare di andare sul mercato con 8mila euro: gli affitti arrivano a 700/800 euro al mese, in più a livello nazionale sono stati tagliati i fondi per gli affitti. Da 5 anni sono in costruzione i 35 appartamenti del Mattatoio oltre ai 94. Gli alloggi sono un problema della città. E lo stesso vale per Carrara – aggiunge – che ha 190 appartamenti vuoti”.

“Ci aspettiamo che la politica si faccia carico della situazione – riferisce Elia Buffa prima di entrare nel dialogo con il sindaco Francesco Persiani – Il capo del Consiglio dei Ministri dice che non è di loro competenza bloccare gli sfratti e passa la parola al sindaco che si metterà in contatto” . E così è stato. Da lì sono passate due ore di intensa discussione da cui USB è uscita soddisfatta. “La nostra richiesta di blocco generale degli sfratti non è stata accolta – ha commentato Buffa uscendo dall’incontro – ma abbiamo esaminato insieme, caso per caso, tutte le famiglie sfrattate e siamo riusciti ad ottenere soluzioni temporanee per gli sfratti più gravi. poi, quelli della prossima settimana. È una soluzione provvisoria, ma è già qualcosa. Per le altre famiglie vedremo se si potrà intraprendere qualche strada. Questa giornata è stata fruttuosa e dimostra che la mobilitazione è necessaria e lo dico rivolgendomi a tutte quelle famiglie che magari non vengono da noi e restano in silenzio senza lottare: noi come sindacato ci siamo”.

 
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