“I rifiuti non verranno lasciati in mezzo al mare a due passi dal fiume Esaro” – .


18 giugno 2024 07:56

di EMILIO ERRIGO*

Si potrebbe discutere su chi e perché è stata autorizzata, negli anni Ottanta, l’attivazione e lo stoccaggio permanente di quelle mega discariche di rifiuti pericolosi a ridosso della spiaggia di Crotone, a pochi metri dalle acque del fiume Esaro; attualmente, però, a mio parere, è prioritario che i cittadini e gli abitanti della città di Crotone chiedano, di diritto, che il milione (un po’ più o un po’ meno) di rifiuti pericolosi e non pericolosi vengano rimossi al più presto possibile e in modo tecnicamente sicuro, dalla spiaggia antistante il mare di Crotone e che viene smaltito in discariche pubbliche o private autorizzate dalla vigente normativa internazionale, europea e nazionale, recepita e attuata secondo le norme, dal Regione Calabria.

Gli impianti di trattamento e conferimento dei rifiuti solidi e liquidi devono essere realizzati a norma di legge; devono essere testati, certificati, controllati e monitorati per la salute della popolazione residente o temporaneamente residente in quei luoghi.

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Occorre comprendere che gli impianti di trattamento e depurazione dei rifiuti liquidi e solidi urbani, industriali ed ospedalieri, i termo inceneritori e valorizzatori, autorizzati e certificati sicuri, presenti nel territorio italiano, in Calabria e Crotone, servono proprio a questo scopo; quello di non lasciare tali materiali incustoditi, abbandonati in modo incontrollato e pericoloso per l’ambiente e per chi quell’ambiente vive.

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Per la scienza dell’Economia Circolare non esistono rifiuti, ma solo residui dei processi produttivi industriali e residui dei processi di consumo, da valorizzare e trasformare in sottoprodotti energetici sostenibili a fini ambientali per la biodiversità e gli ecosistemi.

Creare illegalmente micro o grandi depositi incontrollati di rifiuti solidi urbani e industriali, in mezzo ai terreni agricoli, ai bordi delle carreggiate, in prossimità delle spiagge e delle rive dei fiumi, non è una pratica accettabile, degna delle persone e delle società civili.

Così come i malati devono essere curati e assistiti nelle strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche e private, così i rifiuti liquidi e solidi, urbani e industriali, pericolosi e speciali, pericolosi con e senza Tenorm e Amianto, devono essere smaltiti nelle infrastrutture di trattamento e smaltimento. sicuro, autorizzato dalla legge.

Tutto questo dovrebbe sembrare ovvio, ma spesso non lo è!

Tutti vorrebbero che i rifiuti, i residui dei prodotti alimentari di consumo e i residui dei processi imprenditoriali, aziendali e industriali, fossero trasferiti in luoghi lontani dalla propria casa.

Questo effetto, chiamato “nimby”, conseguenza di un naturale dissenso psicologico dell’essere umano ad allontanare rischi e pericoli il più lontano possibile dalla propria casa e dal proprio territorio, deve essere bilanciato ponendo questa domanda: cosa fare con i rifiuti soggetti a raccolta differenziata, acque contaminate dei rifiuti urbani e industriali prodotti nel vostro territorio?

Ora occorre decidere e ragionare insieme, con spirito costruttivo e per il bene esclusivo dei cittadini di Crotone e del suo territorio, su quale sia o possa essere l’alternativa agli attuali sistemi di trattamento, depurazione e smaltimento dei residui delle lavorazioni industriali , commerciali, aziendali, imprenditoriali, del lavoro, della famiglia, (i cosiddetti beni economici circolari) da valorizzare a beneficio dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi per difendere e garantire le generazioni future.

È meglio contenere il rischio conferendole in discariche autorizzate e controllate oppure lasciare, a due passi dal mare, tonnellate di rifiuti pericolosi che da decenni, incontrollati, contaminano gli ecosistemi e danneggiano la salute umana?

*Commissario straordinario del Sito SIN di Interesse Nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria

 
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