Il caso Savasta e Scimè – La notizia Foggia per noi è informazione – .

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La Corte di Cassazione ha recentemente deciso di ripristinare la pena di primo grado per gli ex procuratori di Trani, Antonio Savasta e Luigi Scimè. Le sentenze erano state annullate dalla Corte d’Appello di Lecce per incompetenza funzionale, ma ora si ripartirà dal secondo grado di giudizio che sarà celebrato a Potenza.
Questa decisione segue quanto già stabilito per l’ex giudice per le indagini preliminari Michele Nardi. Il caso rientra nel filone della cosiddetta “giustizia truccata” a Trani, un’inchiesta che ha coinvolto anche un imprenditore e due avvocati. Savasta e Scimè, insieme agli altri, avevano optato per il rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare (Gup) del Tribunale di Lecce, che si era concluso con le loro condanne rispettivamente a 10 e 4 anni di reclusione. I fatti, risalenti al periodo compreso tra il 2014 e il 2018, riguardano presunte frasi manipolate in cambio di denaro e favori da parte dell’imprenditore Flavio D’Introno. D’Introno è l’unico condannato in via definitiva dopo aver raggiunto il patteggiamento.

Successivamente, la Corte d’Appello di Lecce ha annullato le sentenze per incompetenza funzionale e ha trasferito l’indagine a Potenza. Qui il Gup Lucio Setola ha sollevato un conflitto di giurisdizione, risolto dalla prima sezione della Corte di Cassazione che ha stabilito la reintegrazione delle condanne di primo grado.

La posizione di Nardi

La situazione di Michele Nardi è simile. Condannato a 16 anni e nove mesi, la sua sentenza di primo grado è stata annullata e trasferita a Potenza, dove la Corte di Cassazione ha confermato la competenza in primo grado del Tribunale di Lecce. La Corte d’Appello di Lecce non era competente poiché era stata aperta un’altra indagine collegata, che riguardava Nardi e l’ex procuratore di Taranto, Carlo Capristo.

Anche in questo caso la Corte di Cassazione ha confermato la condanna di primo grado per Nardi e ha indicato la Corte d’Appello di Potenza per il giudizio di secondo grado. Pare che un ragionamento simile sia stato applicato a Savasta, ormai fuori dalla magistratura, e a Scimè.

I prossimi passi

La Corte d’Appello di Potenza dovrà ora fissare le date del procedimento relativo a Savasta e Scimè, oltre a quello riguardante l’ex gip Nardi. Questo procedimento segnerà il prossimo capitolo di una vicenda giuridica complessa e intricata, che ha messo in luce questioni significative all’interno del sistema giudiziario italiano.

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