Il patrimonio storico-artistico di Viterbo, mancano le risorse per tutelarlo da furti e sparizioni nel corso degli anni. Attenzione alle fragilità del Civico

19 giugno 2024, di Roberto Pomi

Il patrimonio storico-artistico di Viterbo, mancano le risorse per tutelarlo da furti e sparizioni nel corso degli anni. Attenzione alle fragilità del Civico

Pagina iniziale VITERBO – Gli affreschi sono scomparsi da Palazzo Spreca e sono stati venduti all’asta. Forse sono finiti all’asta anche altri affreschi prelevati da altri luoghi della città dei papi. Il fatto è che bisogna prestare molta attenzione perché vasi antichi, quadri, affreschi sono cose che valgono tantissimo e il denaro può tentare e far girare la testa.

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VITERBO – Le case d’asta vendono ogni anno tantissimi pezzi storico-artistici a prezzi talvolta da capogiro per i collezionisti. Vasi etruschi che vengono venduti per centinaia di migliaia di euro, dipinti rinascimentali, affreschi strappati da palazzi storici e chiese. C’è di tutto alle aste. E le case d’asta non sono solo in Italia, dove sicuramente tutto sarà a prova di bomba per quanto riguarda il rispetto delle leggi. Si trovano anche in altri paesi del mondo dove forse può verificarsi qualche violazione delle regole. Il fatto è che l’Italia è stata saccheggiata da decenni. Ci chiediamo se Viterbo sia mai stata saccheggiata.

Gli affreschi scomparvero da Palazzo Spreca e furono venduti all’asta. Forse sono finiti all’asta anche altri affreschi prelevati da altri luoghi della città dei papi. Il fatto è che bisogna prestare molta attenzione perché vasi antichi, quadri, affreschi sono cose che valgono tantissimo e il denaro può tentare e far girare la testa.

C’è un bene pubblico che appartiene a tutti i cittadini da controllare attentamente. A volte ci sono situazioni fragili che rischiano di far vacillare i controlli. Quanto accaduto negli ultimi decenni al Museo Civico Rossi Danielli comporta certamente fattori di rischio. Parliamo di un meso che da molti anni è senza direttore, figura fondamentale anche per il controllo.

Da quanto siamo riusciti a capire, da tempo non vengono effettuati inventari e, da quanto abbiamo capito, nessuno si è preso la briga di verificare se c’è tutto oppure no da molto tempo. Abbiamo scoperto negli ultimi mesi che da molti anni i commercianti che affittano locali comunali non pagano l’affitto. Nessuno gli ha ancora detto nulla. Qualcuno ha rubato alla comunità. E se fosse successo anche sui nostri beni storico-artistici? Non sarebbe non solo opportuno ma necessario verificare, dopo tanti anni di disattenzione, anche quel patrimonio del viterbese ritrovato nel museo di piazza Crispi?

Sarebbe quanto meno opportuno che Palazzo dei Priori cominciasse a porsi il problema, capisse che la questione è di interesse collettivo e quindi si attivasse per dare una risposta in modo tale da poter dire ai viterbesi : dopo tanti anni che nessuno lo ha fatto, abbiamo verificato ed è tutto a posto. A quel punto potremmo tirare un sospiro di sollievo e capire che siamo una città di persone oneste dove nessuno si è approfittato di una situazione fragile che poteva lasciare spazio a qualche “furto” di materiale. Crediamo che chiedere una verifica sia un diritto di un giornale che vuole difendere il territorio e gli interessi dei cittadini. Magari anche la Soprintendenza potrebbe fare qualche domanda, chiedere qualche documento e andare a controllare che sia tutto in ordine. Allora forse sarebbe anche il momento di nominare un nuovo direttore nonché di verificare l’inventario e farne uno nuovo.

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