salari e domanda bassi. Crescita? Punto zero – .

salari e domanda bassi. Crescita? Punto zero – .
salari e domanda bassi. Crescita? Punto zero – .

ANCONA – L’economia marchigiana ha perso slancio ed è tornata, nel 2023, a una crescita zero, chiaro segnale di rallentamento. Bankitalia lo mette nero su bianco nel suo rapporto dedicato alla nostra regione, che ora passa nelle mani del legislatore politico per l’attuazione delle misure di contenimento delle criticità. Gli analisti dell’Istituto fissano una crescita annua allo 0,6%, inferiore alla media italiana (0,9% secondo i dati ISTAT).

Inflazione e salari bassi

Sul rallentamento ha inciso soprattutto la debolezza della domanda: quella interna è stata limitata dagli effetti dell’inflazione, che ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie, e da un mercato del lavoro lento a causa di livelli salariali inferiori alla media del Paese. Quello estero, invece, dalla perdurante incertezza del contesto geopolitico, con la Russia diventata un Paese più che marginale per le nostre esportazioni. Per quanto riguarda l’industria si può parlare di calo del fatturato e solo chi ha potuto contare sull’export è riuscito a mantenere un livello di crescita superiore alla media regionale. È il caso del settore della cantieristica navale, che opera prevalentemente per clienti esteri. L’indagine condotta da Bankitalia, nell’ambito della collaborazione con le imprese, evidenzia come nel 2024 queste stiano valutando nuove strategie per ridurre l’impatto delle perturbazioni geopolitiche, a partire dalle proprie catene di fornitura, ma anche aumentando le scorte nei magazzini. «Per certi versi si riscontra anche nel nostro territorio quel fenomeno di portare pezzi produttivi prima delocalizzati molto lontani in territori più vicini e geopoliticamente più sicuri», sottolinea Alfredo Bardozzetti, responsabile dell’Area Analisi Economica della sede di Ancona della Banca d’Italia. Nel settore terziario l’attività ha perso slancio dopo aver completato la ripresa dei settori più colpiti dalla pandemia. Il turismo, però, ha beneficiato di un ulteriore incremento delle presenze, che avevano già raggiunto valori elevati nel confronto storico. Il rallentamento dell’attività ha interessato anche l’edilizia, settore in cui l’andamento è stato più favorevole rispetto ad altri settori, beneficiando dell’accelerazione dei progetti ammessi alle agevolazioni fiscali, del proseguimento degli interventi previsti per l’attuazione del Pnrr e della ricostruzione post-sisma . Secondo l’indagine sulle imprese industriali e di servizi (Invind), nonostante il peggioramento della situazione economica e l’aumento dell’onere debitorio, la quota di imprese che ha chiuso l’esercizio in utile – o almeno in pareggio – è rimasta più o meno in linea con l’anno precedente.

Non c’è crescita nel 2024

Le informazioni disponibili per i primi mesi del 2024 portano Banca d’Italia ad affermare che non vi sono segnali di ripresa dell’attività economica: più probabilmente si registrerà una sostanziale stabilità della situazione economica. «In prospettiva, tenendo conto anche del probabile calo della forza lavoro legato alle previsioni demografiche (l’offerta di lavoro ha registrato una contrazione, imputabile soprattutto al calo della popolazione in età lavorativa, ndr) – conclude l’Istituto – per l’It Sarà importante per le Marche vincere la sfida della crescita della produttività e della sostenibilità, promuovendo un contesto favorevole a questa, attraverso la diffusione dell’innovazione tecnologica e la realizzazione del potenziale di crescita delle imprese”.

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Corriere Adriatico

 
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