La magia del Tour de France. L’emozione tinge di giallo Firenze: “Che spettacolo”

La magia del Tour de France. L’emozione tinge di giallo Firenze: “Che spettacolo”
La magia del Tour de France. L’emozione tinge di giallo Firenze: “Che spettacolo”

Firenze, 28 giugno 2024 – Il sole bacia la città in lungo e in largo Piazzale Michelangeloterrazza chic di Firenzedove grandi e piccini impazziscono per l’emozione anticipata – sì, perdonaci il cliché, ma la magia del biciclette è far spalancare gli occhi di meraviglia ai ragazzi, ma anche ai vecchi che stanno lì con macchine fotografiche non proprio uscite dal negozio l’altro ieri… – in attesa della spettacolare salita/sfilata degli atleti della Giro di Francia.

L’inizio della gara Ciclismo più famosa al mondo sulle sponde dell’Arno richiama un battaglione di appassionati delle due ruote da ogni angolo della Toscana. Ma anche i tanti turisti che hanno già invaso il capoluogo toscano applaudono e sventolano le bandiere danese, francese e belga. “Fantastico, fantastico” dice quasi in estasi una giovane donna appollaiata su una transenna lungo il Viale dei Colli. In una città a tinte gialle dove anche i fiorentini – e questa è una notizia – rinunciano a tenere il broncio su divieti di sosta e deviazioni del traffico, i 176 ciclisti che da domani si sfideranno ufficialmente ricambiano con il sorriso gli applausi di tutti.

“Mamma mia che spettacolo è questo” si lascia stupire il campione. Marco Cavendish È salito sul palco del Piazzale alla vigilia del Tour in cui punta alla 35esima vittoria di tappa, che gli permetterebbe di battere il record, finora solo eguagliato, del ‘cannibale’ Eddy Merckxper chi se ne intende il più grande di tutti i tempi in sella. Ma Firenze è la patria forse del ciclista più amato di tutti i tempi, insieme al suo rivale e amico Fausto Coppi, ovvero Gino ‘Ginettaccio’ Bartali. Da qui non si vede la sua natia Ponte a Ema, frazione alla periferia della città, ma la presenza del Giusto tra le Nazioni, cresciuto a polvere, muscoli e sudore in un’Italia che nessuno qui riesce nemmeno a immaginare, aleggia come un angelo senza ali ma con i pedali.

L’uomo burbero avrebbe sicuramente gonfiato il petto Bartaliper cui ‘il bene si fa ma si dice’, vedendo gli atleti risalire, una volta partiti da Palazzo Vecchio, le dolci curve sotto la piazza. Gli otto bus navetta delle Autolinee Toscane – la società di trasporto locale che ha la casa madre in Francia (gruppo Ratp) – viaggiano senza soste dall’Arno alla terrazza fiorentina e scaricano frotte di appassionati. “Dai nonna, tra poco saranno qui…” sorride un ragazzo a un’anziana signora, più emozionata di lui, che si sventola con il cappello e guarda giù dall’Arno quelli che sono ancora solo puntini colorati. Percorreranno in totale appena tre chilometri, più della metà dei quali in salita, che per atleti simili è più o meno lo sforzo che un normale cristiano fa per allacciarsi una scarpa.

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Ma da domani in poi si fa sul serio. Le 22 squadre e i 176 corridori che, da sabato, si daranno battaglia per ventuno tappe e ben 3.492 chilometri e 21 tappe. Partenza dal Parco delle Cascine per la tappa dedicata proprio a Gino Bartali e Gastone Nencini – arrivo a Nizza, passando per Rimini, la Cesenatico di Marco Pantani, e Bologna. E dalle terre piemontesi di Fausto Coppi arrivo a Torino, per quella che è la prima volta della Grande Partenza in Italia.

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“Finalmente il Tour ha corretto un errore, non essendo mai partito dall’Italia” le parole di un appassionato Christian Prudhommedirettore della corsa, secondo il quale la Grand Départ da Firenze “è il modo per rendere omaggio ai grandi campioni che hanno fatto grande il ciclismo e il Tour”. Il governatore era felice Eugenio Giani: “Il Tour è una grande vetrina per tutta la Toscana” ed “è motivo di grande gioia per la città che può legittimamente fregiarsi della prima corsa su strada della storia, la Firenze-Pistoia del 1870”. Nella cerimonia, trasmessa in diretta mondiale, tanta disco music e, per i locali, anche un flash omaggio a Pupo con la sua indimenticabile canzone. Firenze Santa Maria Novella.

 
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