la minoranza scrive al prefetto – Teramo – .

la minoranza scrive al prefetto – Teramo – .
la minoranza scrive al prefetto – Teramo – .

TERAMO. Da un mese e mezzo a Teramo il consiglio comunale non viene convocato: circostanza già denunciata nei giorni scorsi da alcuni consiglieri dell’opposizione, in particolare dal deputato di Forza Italia Carlo Antonettie che ora ha preso la forma di una denuncia al prefetto Fabrizio Stelo sottoscritto dall’intera minoranza. “Sono 56 giorni che a Teramo viene convocato e tenuto un consiglio comunale ordinario in palese violazione di tutti i principi democratici e di quelli inerenti la trasparenza amministrativa, della necessità di approfondire temi importanti per la città che non possono essere trattati a casaccio o in sede ma solo pubblicamente in assemblea comunale e nell’ambito di una visione strategica e complessiva”, si legge nel documento inviato al prefetto, “ciò è gravissimo e preoccupante perché si inserisce in una particolare difficoltà in cui versano la città e la comunità teramana, con una totale mancanza di visione strategica, scarsa attenzione anche alle cose ordinarie, opere, tra cui la ricostruzione e il Pnrr, bloccate o realizzate in tempi biblici, falsi annunci, questioni decisive per la città non trattate, irrisolte e perennemente rinviate, città e cittadini in ginocchio e danni economici ingenti”. Nella denuncia le forze di minoranza sottolineano anche che da 40 giorni non si tengono più i question time, cioè i consigli dedicati alle interrogazioni, e si riducono a “una sterile partecipazione dell’amministrazione comunale che, con atteggiamento presuntuoso e sprezzante, non si degna di rispondere compiutamente e formalmente alle tante e gravi questioni sollevate”. I consiglieri lamentano poi la mancanza di risposte in merito alla richiesta di convocare la giunta comunale per istituire una commissione d’inchiesta sul cinema-teatro e sottolineano che “anche le commissioni vengono convocate raramente”. Nella denuncia si evidenzia la mancanza di rispetto dei vertici dell’amministrazione comunale nei confronti di cittadini e consiglieri e si chiede al prefetto un intervento formale, cioè un monito o l’esercizio di potere sostitutivo, nei confronti del presidente della giunta, del sindaco e dell’esecutivo affinché possa riprendere la regolare attività consiliare.
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