Meloni, bassa produzione e basso consumo in Veneto – .

Meloni, bassa produzione e basso consumo in Veneto – .
Meloni, bassa produzione e basso consumo in Veneto – .

Ottima qualità, ma bassa produzione per i meloni veneti, coltivati ​​principalmente nelle province di Verona e Rovigo. La stagione, come nel 2023, è stata fortemente condizionata dalla pioggia e dal freddo che hanno caratterizzato il mese di maggio, creando problemi di allegagione e quindi influenzando negativamente la produttività delle piante.

“Dalla fioritura alla raccolta del melone passano 45-50 giorni – spiega Francesca Aldegheripresidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -. Ma quest’anno, proprio in quel momento fondamentale per la pianta, le piogge e gli sbalzi termici hanno fatto cadere molti fiori, compromettendo la produzione. Le colture in serra sono andate meglio delle colture in pieno campo, che hanno sofferto maggiormente i capricci del tempo. Il clima non proprio ideale ha rallentato anche i consumi, visto che il melone è un frutto che si porta in tavola quando fa caldo. La speranza è che si parta davvero in estate, così da aiutare le vendite. Stesso discorso per le angurie, che del resto in Veneto sono una cosa sola coltura marginale”.

Per per quanto riguarda i prezzi pagati ai produttori, “Il mercato è partito bene – riferisce Aldegheri -, con prezzi molto buoni, in quanto la Sicilia ha concluso per prima la raccolta e quindi non si è verificato un eccesso di offerta dovuto alla mancanza di concorrenti provenienti da altre regioni o dall’estero. Ora i prezzi sono scesi in media, perché la domanda è bassa, nonostante una produzione non ottimale. Se il clima migliora e la domanda aumenta, i prezzi dovrebbero aumentare nuovamente. Ovviamente parliamo di quanto viene pagato agli agricoltori, che è molto inferiore a quanto esposto sugli scaffali della grande distribuzione, dove i ricarichi sono fino a quattro volte superiori”.

La superficie coltivata a melone, secondo i dati di Veneto Agricolturaè scesa nel 2023 a circa 870 ettari rispetto ai 1.020 dell’anno precedente (-15%). Un calo che dura da anni, come sta accadendo per quasi tutte le varietà di frutta della regione, dovuto a molteplici fattori: dalla bassa redditività agli alti costi, dai cambiamenti climatici agli attacchi di insetti. Quasi l’80% delle superfici dedicate alla coltivazione del melone è concentrato nella provincia di Verona (670 ettari), seguita da Rovigo (110 ettari). Il resto è suddiviso tra Padova, Vicenza e Venezia. Lo scorso anno la produzione si è attestata sulle 22.000 tonnellate. Quella delle angurie, invece, è stata di 279 tonnellate, prodotte principalmente a Rovigo e Padova (dati ISTAT 2022).

 
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