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Palio di Siena “collective cultural identity” – .

Palio di Siena “collective cultural identity” – .
Palio di Siena “collective cultural identity” – .

È con grande soddisfazione che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Siena annunciano la pubblicazione di 17 decreti di dichiarazione di interesse particolarmente rilevante del Palio di Siena in quanto “espressione di identità culturale collettiva”, redatti a seguito di una selezione di oggetti inerenti il ​​Palio di Siena e ritenuti dalle Contrade stesse particolarmente significativi della propria vita e della propria storia (ai sensi degli articoli 7 bis e 10 del D.Lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”). Si tratta di 17 bandiere e 6 tamburi individuati insieme ai rappresentanti delle Contrade e che sono stati tutelati in quanto testimonianze materiali del Palio di Siena.

La premessa dell’intervento del Ministero, fondata su un progetto lungo e complesso, parte dalla consapevolezza che “il Palio si corre tutto l’anno” e che il suo valore immateriale risiede nell’insieme di pratiche, rappresentazioni, saperi, tecniche, rituali e iniziative che pervadono la vita quotidiana della città, ben oltre i giorni specifici in cui si svolgono i due momenti della festa, plasmandone l’organizzazione sociale e culturale. La storicità del Palio e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti politici, culturali, sociali ed economici, mantenendo nei secoli un’ampia partecipazione cittadina e un’importante visibilità nazionale e internazionale, rappresentano ulteriori ragioni della sua straordinaria importanza nell’ambito del patrimonio culturale della Nazione.

“Un risultato importante per la città – ha spiegato il sindaco di Siena Nicoletta Fabio – ottenuto grazie all’impegno e alla professionalità di tutti gli attori coinvolti. Il progetto portato avanti dal Ministero dei Beni Culturali per la salvaguardia del Palio di Siena ha coinvolto e coinvolto tutte le nostre Contrade con l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio identitario garantendo il riconoscimento ufficiale delle nostre tradizioni e di tutti gli elementi e simboli ad esse collegati”.

Il Magistrato delle Contrade esprime inoltre soddisfazione per la conclusione del progetto che ha subito trovato il convinto appoggio del Magistrato delle Contrade e al quale i rettori succedutisi in questo arco di tempo, Claudio Rossi, Gianni Morelli, hanno si sono dedicati con impegno Emanuele e Squarci. “Il riconoscimento espresso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del valore del nostro Festival e dell’identità culturale collettiva rappresentata dal mondo delle Contrade è il frutto del lavoro svolto dagli organi competenti con il pieno coinvolgimento delle Contrade e la massima collaborazione e disponibilità nei confronti degli stessi – dichiara il rettore in carica Emanuele Squarci – per cui il Magistrato delle Contrade desidera, una volta conclusi i procedimenti, ringraziare il direttore dell’Istituto Centrale per i Beni Immateriali Leandro Ventura, il soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo Gabriele Nannetti e tutti i loro collaboratori che hanno lavorato con grande impegno professionale e partecipazione personale per questo importante risultato”.

I decreti in questione costituiscono, infatti, il primo importante risultato, in termini amministrativi, del progetto avviato nel 2019 e promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e dall’Istituto Centrale per i Beni Immateriali del Ministero dei Beni Culturali, condotta, fin dalle prime fasi, in collaborazione con un ampio comitato scientifico composto da rappresentanti del Comune di Siena, del Magistrato delle Contrade, dell’Università di Siena, dell’Università per Stranieri di Siena, l’Archivio di Stato di Siena e altri esperti.

Cuore del progetto è stata una lunga ricerca etnografica condotta sul campo dalla professoressa Katia Ballacchino (ora docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Salerno), che ha documentato la ricchezza contemporanea del complesso mondo del Palio di Siena a partire dal vissuto dei suoi protagonisti, contradaiole e contradaioli, e dai significati ad esso attribuiti localmente.

La ricerca, iniziata poco prima della pandemia da Covid-19 e conclusasi alla fine del 2023, ha permesso di documentare anche gli anni di assenza della festa, caso rarissimo nella secolare storia del Palio, evidenziando ulteriormente la vitalità culturale e sociale dei rapporti contradaioli. Insieme ai rappresentanti delle diciassette Contrade sono stati poi individuati gli oggetti più emblematici da tutelare, facendo emergere, all’interno di un quadro comune di significati e di pratiche, la pluralità di punti di vista e la specificità di ciascuna realtà. Le restrizioni emanate non mirano ad una sorta di “congelamento” degli oggetti stessi, ma intendono preservare e garantire i loro usi e significati attuali, valorizzandone il legame con il patrimonio culturale immateriale del Palio di Siena, con la storia delle Contrade e con la vita delle persone che li hanno costruiti, cuciti, usati, giocati, vissuti e, in qualche modo, li hanno valorizzati nel tempo e continuano a farlo anche oggi.

Le bandiere e i tamburi, infatti, sono stati scelti come elementi rappresentativi per il loro particolare interesse storico ed etnoantropologico, in relazione alla dimensione performativa e pubblica, ma anche intima della festa, creando un binomio inscindibile sia dal punto di vista funzionale che simbolico. Protagonisti dei grandi eventi del calendario rituale e parte integrante di quelle pratiche utili a delineare confini e peculiarità delle singole Contrade, tamburi e bandiere del Palio sono oggetti significativi dal punto di vista demoetnoantropologico e immateriale e sintetizzano al meglio la relazione che si instaura tra manufatto, pratiche e saperi, affetti, memoria, uso, nonché immaginario del futuro della comunità del patrimonio. Inoltre, i processi di produzione, le pratiche d’uso, i significati e i saperi associati a questi oggetti costituiscono un aspetto centrale della vitalità del Palio e delle Contrade, legando indissolubilmente queste ultime alla festa.

Questo importante progetto rappresenta un caso unico in quanto il valore del Palio di Siena come “espressione di identità culturale collettiva” è stato riconosciuto a livello nazionale attraverso l’adozione di metodologie innovative, come il coinvolgimento attivo delle cosiddette “comunità patrimoniali” delle diciassette Contrade nel processo di ricerca e tutela. In virtù di questo processo, è ora possibile avviare un percorso di salvaguardia, finalizzato a supportare le Contrade nel mantenimento della vitalità del Palio e della vita socio-culturale ad esso associata. Ancora una volta, il Palio di Siena è un esempio in Italia e rappresenta un modello per le procedure di riconoscimento delle espressioni di identità culturale collettiva nel Paese.


Elenco dei beni vincolati al Palio di Siena dal Ministero dei Beni Culturali

  • Bandiera di Mastuchino, Nobile Contrada dell’Aquila;
  • Flag of 1700, Nobile Contrada del Bruco;
  • Tamburo e bandiera “Giro” della fine del XVIII secolo, Contrada della Chiocciola;
  • Pre-1955 square flag and drum Claudio Demuru known as “Bamba”, Contrada Priora della Civetta;
  • Flag of Queen Margherita of Savoy, Contrada del Drago;
  • Bandiera a fiamma con motivo a coda di rondine, Contrada Imperiale della Giraffa;
  • Flag of the Contrada Sovrana dell’Istrice and imperial drum of the Contrada Sovrana dell’Istrice, Contrada Sovrana dell’Istrice;
  • Coppia di bandiere quadrate che concludevano la storica passeggiata del Palio del 17 agosto 2022, Contrada del Leocorno;
  • Bandiera dei Bracci, Contrada della Lupa;
  • Bandiera con cavalli alati e tamburo imperiale del 1928, Nobile Contrada del Nicchio;
  • Pair of flags “Ettorina” and “Argia”, Nobile Contrada dell’Oca;
  • Flag of the Contrada Capitana dell’Onda;
  • Flag returned by the Sozzi family, Contrada della Pantera;
  • Imperial drum called “Lorenzo Guasparri”, Contrada della Selva;
  • 1981 Tamburo Quadrato, Contrada della Tartuca;
  • Riproduzione della bandiera cinquecentesca della contrada Torre, Contrada della Torre;
  • Bandiera “Vecchia Fiamma”, Contrada del Valdimontone.
 
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