Incomprensibile NO alla mozione sulla sanità del Comune di Pistoia – .

Incomprensibile NO alla mozione sulla sanità del Comune di Pistoia – .
Incomprensibile NO alla mozione sulla sanità del Comune di Pistoia – .

PISTOIA – “A tanti onori corrispondono sempre tante responsabilità.

Un incarico che ieri la Giunta Comunale ha ritenuto di non affidare al vicesindaco Anna Maria Celesti, Presidente della Società della Salute Pistoiese.

Qui si aprono diverse ipotesi: il voto di astensione è stato deciso dal Consiglio e richiesto a tutti i suoi consiglieri? La maggioranza ha deciso di non concedere la fiducia all’Azienda sanitaria e al suo Presidente rispetto a quanto richiesto dalla mozione? Oppure, più prosaicamente, la maggioranza esprime voto contrario a tutte le mozioni presentate dal gruppo Civici e Riformisti, anche se sono nell’interesse dei cittadini?

Tina Nuti

Positivo il voto unitario favorevole alla mozione di tutta la minoranza.

La mozione riguarda la salute e l’assistenza sanitaria.

A Pistoia, grazie ai fondi del PNNR e della Regione Toscana, ne sono arrivati ​​complessivamente circa 12 milioni. Di questi, 6,2 milioni finanziano 8 progetti della Società della Salute che ha potuto presentare proposte in particolare per la popolazione anziana e disabile e per i cittadini più fragili. Tra questi progetti c’è anche il recupero dell’ex Radiologia che verrà trasformata al primo piano in alloggio per l’autonomia dei disabili e al piano terra come punto di accesso per chi non sa dove andare come i senzatetto.

Gli altri 5,6 milioni sono stati assegnati dalla Regione Toscana alla Asl per i lavori all’interno del Padiglione della Cassa di Risparmio. L’immobile attualmente è utilizzato in misura minima rispetto alle sue potenzialità. I fondi sono stati assegnati affinché diventi un vero e proprio centro di eccellenza per la tanto attesa sanità territoriale.

I tre piani del padiglione hanno già spazi funzionali come il punto di prelievo e vaccinazione al piano terra, i letti di terapia intermedia che occupano una parte del secondo e terzo piano e l’odontoiatria. C’è ancora molto da fare nell’edificio, a partire dal Community Hospital con i suoi locali di servizio e gli uffici per il personale e terminando con il recupero dell’ingresso storico in una moderna e funzionale sala d’attesa.

Il Community Hospital va oltre il concetto di letti di cura intermedi; si tratta di creare un altro sistema ospedaliero per compensare il sovraffollamento del San Jacopo e consentire la cura dei pazienti affetti da patologie croniche che necessitano di un livello di assistenza impossibile a domicilio, ma non della sorveglianza sanitaria dell’ospedale.

Il padiglione ospiterà due COT, ovvero Centri Operativi Territoriali, aperti 7 giorni su 7 e che fungeranno da cabina di regia per coordinare il lavoro dei medici di medicina generale, degli specialisti, degli assistenti sociali e all’occorrenza anche del fisioterapista, per seguire insieme le pazienti che lasciano l’ospedale, ma hanno comunque bisogno di assistenza presso il proprio domicilio; assistenza programmata e senza dover rincorrere difficili e lontane prenotazioni. In questa struttura saranno trasferiti i servizi dedicati alle donne: il centro donna, la ginecologia, la senologia, l’ostetricia e poi la Salute Mentale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e il Laboratorio per gli ausili alle persone con disabilità. E ancora ambulatori specialistici, ambulatori dei medici di medicina generale, servizi infermieristici, assistenti sociali del Comune Asl.

L’edificio è grande, ma le funzioni sono molteplici. E il progetto presentato dall’ASL sul Padiglione prevede interventi di restauro delle aree e degli impianti danneggiati e sostituzione di infissi, pavimenti e sanitari. L’edificio ha un’importanza storica e non può certo essere stravolto, ma allo stesso tempo andrebbe modificato per accogliere al meglio tutte queste funzioni. Che, pur essendo tutte socio-sanitarie, necessitano della loro autonomia e riservatezza.

L’interesse per come l’ASL costruisce i suoi edifici e come utilizza gli spazi non è una novità, infatti nel 2012 Tomasi e gran parte dell’attuale CdA chiesero di sapere come avrebbero funzionato i vari reparti del San Jacopo, arrivando anche a suggerimenti di natura tecnica. La mia mozione non chiede di dare suggerimenti tecnici, non ne ho le competenze, ma politicamente chiede che l’Azienda sanitaria segua i lavori e dia indicazioni su come organizzare gli spazi, affinché siano funzionalmente idonei a erogare servizi ai cittadini poiché è proprio l’Azienda sanitaria e non l’ASL ad avere, per legge, la responsabilità primaria dell’organizzazione e della futura gestione di tutte le attività socio-sanitarie sul territorio.

Il maggior livello di confronto e confronto tra Asl e Società sanitaria avrebbe sicuramente contribuito a riunire in modo efficiente e organico tutti i servizi per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini.

Proprio per l’attualità di questo momento, per la presenza di abbondanti risorse economiche disponibili oggi e non per il futuro, per la difficoltà che i cittadini pistoiesi sperimentano quotidianamente nell’approccio all’assistenza sanitaria locale, per poter richiesta maggiori risorse di personale, è di fondamentale importanza rafforzare il ruolo del Presidente della nostra Società della Salute.

Tina Nuti, Capogruppo civico e riformista

 
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