È morto per le gravi ferite riportate alla testa e al cervello Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese di 56 anni morto in seguito all’aggressione subita nella notte tra venerdì e sabato in via Pelliccerie. L’uomo era stato colpito al volto da un violento pugno sferrato dal ventenne trevigiano SB al termine di una lite. Tominaga sarebbe caduto a terra, battendo la testa su un marciapiede. Il forte colpo avrebbe provocato un’emorragia interna e il cuore del 56enne sarebbe stato vittima di un arresto improvviso. È quanto emerge dall’esame autoptico sul corpo del giapponese, eseguito questa mattina da Carlo Moreschi. L’autopsia è durata circa due ore. Complicata quindi la situazione del ragazzo il cui pugno avrebbe avuto un rapporto di causa-effetto con la morte di Tominanga.
Secondo le indagini, l’imprenditore, attivo nel settore dell’import-export di mobili e famoso anche perché figlio del produttore televisivo che per primo portò in Italia i cartoni animati giapponesi, sarebbe stato in compagnia di un amico quando, intorno alle 3 in mattinata ha notato un ragazzo che chiedeva aiuto all’interno del ristorante etnico “Buonissimo Kebab”. Tominanga è poi intervenuto rivolgendosi ai ragazzi che lo inseguivano, compreso il 20enne, chiedendo loro di moderare i toni e di cessare il loro atteggiamento aggressivo. Per tutta risposta è stato colpito da un pugno al volto che lo ha fatto cadere a terra.
SB, insieme al 22enne AD, residente a Conegliano e a DW, altro 20enne sempre di Conegliano, dopo l’aggressione si sarebbero rifugiati all’interno di un bed and breakfast lì vicino. “Ma non è vero che siamo scappati dopo quanto accaduto – avrebbe ribadito ieri il 20enne al suo avvocato difensore, Tino Maccarrone – quando ci siamo accorti che l’imprenditore perdeva molto sangue siamo usciti per verificare le sue condizioni. Poco dopo sono arrivati l’ambulanza e la polizia”.
SB e gli altri due ragazzi erano stati arrestati e inizialmente indagati per lesioni personali gravi. La morte di Tominanga ha cambiato completamente il contesto: ora sono accusati di complicità in omicidio colposo.