«Ho sempre servito con semplicità e amore» – .

«Ho sempre servito con semplicità e amore» – .
«Ho sempre servito con semplicità e amore» – .

TREVISO – «È stata la chiamata che ho accolto con più timore e con un intimo senso di inadeguatezza, anche perché la mia esperienza si era arricchita in altri ambiti della vita della Chiesa. Ho cercato di servire con semplicità, con il desiderio di continuare a imparare. E ho imparato davvero tanto». Così monsignor Gianfranco Agostino Gardinnel suo testamento spirituale, ha ripercorso il suo servizio alla guida della diocesi di Treviso, dal 2010 al 2019. Parole ricordate dal Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, nell’omelia dei funerali del vescovo emerito, ieri mattina, nella Cattedrale del capoluogo della Marca. Monsignor Gardin è morto il 21 giugno, all’età di 80 anni.

LA CERIMONIA

Con il Patriarca Moraglia e il vescovo Michele Tomasi, successore alla cattedra di San Liberale, hanno concelebrato altri 14 vescovi. Con loro 150 sacerdoti e almeno trenta fratelli dei Frati Minori Conventuali, ordine nel quale il religioso trevigiano era entrato all’età di 17 anni. Fu ministro generale della famiglia conventuale, Carlos Trovarelliintervenendo a conclusione del rito, per dare un’immagine suggestiva di monsignor Gardin (Gianfranco fu il suo nome di battesimo, Agostino quello aggiunto entrando in noviziato), grande appassionato di montagna: «Oggi, raggiunta l’ultima vetta, la più alta – disse – Frate Gianfranco Agostino può contemplare Colui che è l’autore di ogni bellezza e di ogni dono perfetto, l’Altissimo Onnipotente Buon Signore».

LA MEMORIA

Originario di San Polo di Piave, prima di governare la Chiesa locale, mons. Gardin era stato ministro della Provincia Triveneto-Lombarda e ministro generale dei Francescani Conventuali e segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Tanti trevigiani e non solo, ieri hanno voluto porgergli l’estremo saluto, a partire dal prefetto Angelo Sidoti, il presidente del consiglio comunale di Treviso, Antonio Dotto, in rappresentanza del sindaco, numerosi primi cittadini dei comuni della Diocesi, il il presidente della Provincia Stefano Marcon, il consigliere regionale Federico Caner, il questore Manuela De Bernardin Stadoan. Nel salutare tutti i presenti e nel ribadire la sua vicinanza al fratello, alla sorella e agli altri familiari, mons. Tomasi, all’inizio della celebrazione, ha sottolineato che «Padre Agostino ci manca e ci mancherà, ma il Signore, il Dio della la vita che l’accoglie con gioia, potrà asciugare ogni lacrima e consolare ogni grido».

LA CITAZIONE

Anche il patriarca Moraglia riprende un’altra citazione di Gardin: «Gesù ci dice che prepara per noi un posto nella casa del Padre, perché anche noi possiamo essere dove è Lui. Mi sento sempre più interessato a questo tema e diventa sempre più viva per me la preoccupazione di non perdere quel luogo”. Numerosi i messaggi arrivati ​​anche in questi giorni: tra gli altri, dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e dal segretario generale monsignor Giuseppe Baturi, dal cardinale Silvano Maria Tomasi e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il cardinale Pietro Parolin, segretario dello Stato del Vaticano, ha inviato una lettera a nome di papa Francesco, letta da monsignor Tomasi, in cui ha ricordato come il defunto prelato sia stato un “pastore sollecito e premuroso sull’esempio del povero di Assisi”. Applausi hanno accompagnato la bara, durante il rito posta davanti all’altare maggiore, con sopra il libro del Vangelo, mentre scendeva nella cripta del Duomo, per la sepoltura accanto agli altri vescovi di Treviso defunti.

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The Gazzettino

 
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